MOSTRE
HomeEventiMostre

"O’Tama e Vincenzo Ragusa": la prima antologica che unisce Tokyo e Palermo

  • Palazzo Sant'Elia (Fondazione Sant'Elia) - Palermo
  • Dal 12 maggio al 28 luglio 2017 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30 e sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
  • 4 euro (intero), 3 euro (ridotto)
Balarm
La redazione
È una storia d'arte e d'amore quella raccontata dalla mostra visitabile a Palazzo Sant'Elia fino a venerdì 28 luglio: "O’Tama e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo", a cura di Maria Antonietta Spadaro, narra di come una piccola giapponese si sia follemente innamorata dell'Italia e del maestro e marito scultore.

Pittrice raffinatissima, a fine Ottocento O'Tama Kiyohara seguì poco più che ventenne lo scultore Vincenzo Ragusa, spinta dall'amore per lui e per l'arte, e visse in Sicilia per 51 anni lavorando al suo fianco e affermandosi.

O'Tama miscelò il tratto sognante del suo rigido Paese alla cultura europea che prestava orecchio all’Impressionismo e al Vedutismo.

Questa prima antologica a Palazzo Sant'Elia presenta la più completa raccolta di opere dell'artista giapponese, provenienti da circa 70 diverse collezioni, in gran parte private, e da prestiti di musei e gallerie.

Si tratta di circa 130 opere realizzate con varie tecniche prima e durante il suo periodo: dalle opere da cavalletto, oli, acquerelli e pastelli, dipinti murali a soggetti diversi, dal ritratto al paesaggio, dalle nature morte alle scene di genere, dai fiori agli animali, dai temi religiosi alle memorie d’atmosfere orientali, dall'arte applicata alle decorazioni d’interni. 

Divisa in sezioni, l'esposizione accende i riflettori anche sugli allievi e sul marito Vincenzo Ragusa e racconta anche il "giapponismo" a Palermo attraverso pannelli, arredi, kimono e oggetti del periodo.
 
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

COSA C'È DA FARE