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Un viaggio ai confini della realtà con gli scatti di Flaminia Fanale a Palazzo Sant'Elia

  • Settimana delle Culture
  • Palazzo Sant'Elia (Fondazione Sant'Elia) - Palermo
  • Dal 12 maggio al 16 giugno 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal 12 al 19 maggio, tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 18.00); da lunedì 20 maggio dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 18.00). Chiuso il sabato e la domenica
  • Gratuito
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La redazione

"What if this is all real?" di Flaminia Fanale

Entrando nella prestigiosa sede della Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia a Palermo, lo sguardo si sofferma sugli scatti di Flaminia Fanale (Palermo, 1988), giovane artista che vive e lavora a New York.

La mostra, curata dal padre Giacomo e inserita nella programmazione della ottava edizione della Settimana delle Culture, si presenta al pubblico palermitano in modo accattivante: scatti fotografici dove tutto è compreso come dentro una cornice in cui viene stabilito un ordine preciso. 

"What if this is all real?" (Cosa succederebbe se tutto questo fosse reale), è il tema portante della mostra, che espone, immagine dopo immagine, il festival più folle ed alienante che si svolge ogni anno nel deserto di Black Rock del Nevada, "The Burning man", a cui partecipano artisti provenienti da tutto il mondo.

La Fanale ritrae, con una dimensione creativa personale, la sensazione di libertà al di fuori di ogni vincolo, ma anche da ogni convenzione, che coinvolge tutti i partecipanti e ne caratterizza ogni creazione artistica presente. 
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Burning man è una visione nel deserto, la "fata morgana" di derivazione siciliana, il miraggio che si erge in lontananza e che dura dieci giorni per poi sparire per sempre. 

Un'esperienza catartica in un luogo di confine che la fotografa palermitana, Flaminia Fanale, riesce a riprodurre attraverso inquadrature audaci, luce e colori. Cattedrali, strutturali e umane, sorgono dal nulla, in un regno dell'illusione senza spazio e senza tempo.

Ogni foto diventa documento di una cittadina che è destinata a scomparire, di architetture transitorie che testimoniano le vicende e le stravaganze di abitanti temporanei e di un processo creativo destinato a bruciarsi, fisicamente e metaforicamente, in modo rapido.

Una stazione con una vecchia locomotiva, una casa, la piramide del Louvre e un aereo capovolto diventano i soggetti del reportage dell'artista che racconta un viaggio surreale in un'America onirica.

Un’atmosfera ai confini della realtà in cui il tempo è sospeso, indefinito e ridefinito da coloro che vivono quella realtà parallela, senza condizionamento sociale e ambientale. 

Flaminia Fanale ha vissuto e studiato a Palermo fino alla maturità classica. Dopo essersi laureata, (Bachelor of Business Administration Haaga-Helia University of Applied Sciences ïHelsinki, Finland), ha lasciato l’Europa per trasferirsi a Los Angeles, dove ha sviluppato la passione della fotografia.

Dopo l'esperienza lavorativa a Hollywood alla "California Film Commission" e stage vari, tra cui un periodo formativo presso la rivista "Flaunt", l'artista ha partecipato a vari corsi all'UCLA Photography Extension Certificate, dove è stata in contatto con professionisti del settore che l'hanno aiutata ad affinare ulteriormente le sue capacità tecniche ed artistiche.

Tra il 2010 e il 2013 ha lavorato con celebri fotografi di moda come ritoccatrice e assistente alla produzione. Queste esperienze le sono servite a ricevere incarichi presso lo studio Siren. Dal 2014 ha lavorato come libera professionista a Los Angeles collaborando con grandi agenzie di moda e per lo sviluppo di nuovi talenti.

Avida viaggiatrice, Flaminia Fanale ha nel suo curriculum una lunga serie di servizi internazionali che includono lavori in Italia, Tailandia, Olanda, Finlandia, e di recente anche la settimana della moda di Tokyo (Mercedes Benz Fashion Week Tokio).

Nel 2015 ha aperto il suo primo studio fotografico nell'area di Downtown di Los Angeles ed ha avuto a Palermo la sua prima mostra personale presso l’associazione culturale Bobez Arte.

Ha partecipato alla mostra "Lo sguardo e la luce" nel 2015 alla Fondazione Sant’Elia di Palermo, in occasione della IV edizione della "Settimana delle Culture".

Dal 2014 si è trasferita a New York aprendo il suo atelier a Manatthan, collaborando con stilisti e case di moda prèt a porter. Ha svolto recenti servizi in giro per il mondo e in Islanda, in particolare per note griff e brand americani.
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