Palazzi storici in Sicilia

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Palazzo Chiaramonte-Steri

Indirizzo
Piazza Marina 61
90133 Palermo - Vedi mappa
Apertura
Lunedì chiuso
Visite
Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00
Ingresso
8 euro (intero), 5 euro (insegnanti, universitari, over 65, ragazzi 10-17 anni, architetti, gruppi 10 persone, guide certificate), 3 euro (scuole, giornalisti, dip.Regione Sicilia, MIBACT e dip.UNIPA), gratis (bambini, forze dell'ordine, disabili)
Telefono
091.23893788
Sito web
http://www.musei.unipa.it/steri.html
E-mail
steri.biglietteria@gmail.com
Altri link
Servizi
Accesso per disabili
Prezzo
Sotto 15 euro
Sconti
Sconto studenti, Over 65
Balarm
La redazione

Lo Steri di Palermo

Palazzo Chiaramonte è anche conosciuto come Palazzo Steri, dal latino "Hosterium", e si trova nell'angolo orientale di piazza Marina. Il Palazzo Chiaramonte nasce come tipica abitazione aristocratica medievale, rispondente all'esigenza di esprimere la potenza e la severità della Famiglia.

Nel contempo, questo palazzo, grazie al suo cortile interno con portico sottostante e loggiato superiore, è uno dei primissimi e più prestigiosi esempi di archittetura signorile italiana. I Chiaramonte a cavallo tra il XIII e XIV secolo erano divenuti potentissimi grazie ai vasti possedimenti di terra in tutta l'isola. Nei loro feudi avevano fatto costruire castelli, palazzi e chiese, tutti concepiti con lo stesso carattere architettonico. I lavori di costruzione dello Steri iniziano nel 1307 per opera di Manfredi I e terminano nel 1380 sotto Manfredi III, conte di Modica.

In seguito alla decadenza politica della famiglia Chiaramonte, l'edifico fu confiscato da Martino I d'Aragona e divenne dimora di quella famiglia, poi sede dei Vicerè. Agli inizi del seicento, l'edificio divenne la sede del temuto Tribunale del Santo Uffizio (l'Inquisizione) e il suo interno subì delle trasformazioni: al primo piano vennero poste le carceri, al pianterreno le camere di tortura. Davanti lo Steri vennero accesi i roghi per i condannati a morte e gli "auto da fe". All'interno del Palazzo sono stati trovati disegni, graffiti, incisioni letterarie, pitture rozze e frasi delle anonime e non vittime del Tribunale dell'Inquisizione. Attualmente, dopo i recenti restauri, è stato destinato ad ospitare la sede del Rettorato Universitario.

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