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Oltre 100 artisti e autori a Palermo per il "Festival delle Letterature Migranti": cinque giorni di eventi diffusi in città

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  • Dal 9 al 13 ottobre 2019 (evento concluso)
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  • Gratuito
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La redazione

Una delle opere - locandine del festival, "All you can hate" di Francesco De Grandi

Cinque giornate di incontri con gli autori, dibattiti, riflessioni, spettacoli e mostre attorno a due temi, un neologismo e due date per ragionare tra presente e futuro: "Ultimanza" e "1492/1942".

Dal 9 al 13 ottobre torna a Palermo il "Festival delle Letterature Migranti" promosso dall’associazione Festival delle Letterature Migranti insieme al Comune di Palermo, alla Regione Siciliana, all’Università degli Studi di Palermo e a numerosi enti pubblici e privati e diretto dal giornalista e scrittore Davide Camarrone. 

Questa quinta edizione è dedicata a Primo Levi nel centenario dalla nascita e a due intellettuali siciliani scomparsi di recente: Andrea Camilleri e Sebastiano Tusa. Riceveranno la cittadinanza onoraria di Palermo, inoltre, l'inglese Edith Hall, autrice del "Metodo di Aristotele" che declina nel contemporaneo il filosofo classico per le nuove generazioni, e Ece Temelkuran, scrittrice e commentatrice turca che nel suo "Come sfasciare un paese in sette mosse" riflette e narra del modo in cui una nazione può sullo scivolo del populismo finire nel baratro del totalitarismo.
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Sui due temi portanti del festival si confronteranno scrittori, studiosi, traduttori ma anche artisti, attori, musicisti: oltre 100 personalità protagoniste di questa quinta edizione, 30 tra giornalisti, scrittori, traduttori e saggisti del programma letterario (leggi qui l'elenco completo) e mille studenti di ogni età - dalla scuola dell’infanzia ai banchi dell’Università – ai quali saranno dedicati incontri, laboratori e seminari.

Ma andiamo ai due temi: "Ultimanza" prova a definire un’epoca che rischia di bruciare le risorse vitali del pianeta e di interrompere i processi di trasmissione culturale; vuole indicare l'esigenza di "riavvolgere il nastro", di calarsi nei panni degli ultimi e assumere il loro sguardo per riuscire a leggere il presente con lenti nuove.

"1492/1942", invece, sono due date cruciali per la storia europea: nel 1492 Ferdinando e Isabella, sovrani di Spagna e di Sicilia, emanano l’editto di espulsione degli ebrei dal Regno e migliaia di famiglie sono costrette a lasciare le proprie case, preludio di quel che accadrà secoli dopo col nazismo; nel 1942, riuniti in una villa sul lago di Wannsee, a Berlino, un gruppo di gerarchi nazisti, tra i quali Friedrich Heydrich e Adolf Eichmann, mettono a punto la "Soluzione finale" del problema ebraico che porterà ad innumerevoli campi di prigionia e lager e alla gigantesca macchina di sterminio di Auschwitz.

Ad aprire il festival il 9 ottobre a Villa Trabia è l'inaugurazione della Casa delle Letterature che, annunciata nella scorsa edizione, diverrà presto un luogo aperto a cittadini, scrittori e traduttori della città, dell’Isola e dell’area euro-mediterranea. Presenti il sindaco Leoluca Orlando, l'assessore Adham Darawsha e Stefania Auci, l’autrice italiana più letta del momento con il libro d’esordio "I Leoni di Sicilia".

Il "Festival delle Letterature Migranti" quest'anno coinvolge diversi luoghi e istituzioni della città, in primis il Museo archeologico "Antonio Salinas" diretto da Caterina Greco (nell’Agorà e negli spazi di Coopculture), insieme a Centro Sperimentale di Cinematografia ai Cantieri Culturali alla Zisa, Teatro Biondo, Palazzo Branciforte, Conservatorio Scarlatti, Villa Trabia, L'enoteca Le Cattive e varie sedi di associazioni e centri educativi sparsi sul territorio.

Per maggiori informazioni e fettagli è possibile scaricare qui il programma completo del festival.
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