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Per la prima volta in Italia i capolavori dell'Impressionismo: 200 opere tra Renoir, Cézanne e Manet

  • Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura) - Catania
  • Dal 19 ottobre 2018 al 21 aprile 2019 (evento concluso)
  • Aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
  • 12 euro (intero), 10 euro (fidelity card), 9 euro (ridotto)
  • Per informazioni telefonare al numero 366 8708671
Balarm
La redazione

Prima versione del dipinto "Bar aux Folies Bergère" di Édouard Manet

"Percorsi e segreti dell’Impressionismo" è la mostra curata da Vincenzo Sanfo e allestita fino al 21 aprile al Palazzo della Cultura di Catania: quasi 200 i lavori esposti in un percorso unico che include le opere di Renoir, Cézanne, Manet, Monet, Gauguin, Degas, Pissarro, Delacroix e molti altri. 

Si tratta della mostra più completa dedicata al movimento impressionista mai realizzata in Italia: il pubblico che si trova nella città Etnea può dunque ammirare la ricerca e l'innovazione artistica contemplando le tele di quasi tutti gli artisti che furono rappresentanti dell’Impressionismo, movimento nato in Francia nella seconda metà dell'Ottocento e durato fino ai primi anni del Novecento.

Il percorso espositivo consente di entrare nel vivo della ricerca, di una precisa esperienza di gusto, di un momento caratteristico e storicamente definito durante il quale i pittori hanno scoperto la tecnica di dipingere "en plein air" ovvero all' aria aperta. 
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E se le esposizioni che nel tempo sono state dedicate agli Impressionisti sono sempre state realizzate attorno ai nomi di Pissarro, Degas, Monet, Renoir e Manet "Percorsi e segreti dell’Impressionismo" parte dalle opere di Ingres, Delacroix, Courbet, Corot, Millet, che dal realismo e dalle bucoliche espressioni della scuola di Barbizon dettarono i canoni di un gusto estetico che trovò nella pittura en plein air la sua giusta dimensione, per arrivare infine alla rivoluzione impressionista.

Scrive il curatore Vincenzo Sanfo: "Questa mostra e queste opere prendono la mossa dalla grande stagione dell’Impressionismo che, sul finire del 1800, sconvolse il mondo dell’arte portando di fatto, la pittura, la scultura ma soprattutto le tecniche dell’incisione e del disegno, verso nuove strade e nuove prospettive".

"Gli artisti si trovarono così liberi da dogmi e stili preordinati e preconcetti che da un lato avevano dato loro la possibilità di rivelare grandi personalità ma dall’altro ne avevano nel contempo bloccato la creatività - continua - Dopo il ciclone impressionista l’arte non sarà più la stessa e agli artisti si apriranno mondi nuovi; la fantasia, non più schiava del tecnicismo accademico permetterà di far spaziare la mente in modo libero, creativo nella pittura ma in particolare nell’uso inedito e contraddittorio della tecnica dell’incisione. Pensando alla pittura impressionista, abitualmente abbinata nell’immaginario collettivo ad una festa del colore e della luce, può sembrare antitetico e poco pertinente parlare della rivoluzione della tecnica dell’incisione. L’incisione e il disegno, abitualmente apparentati nella opposizione del bianco e del nero, possono sembrare poco consoni all’idea che normalmente si accredita alla pittura impressionista. Bisogna però pensare che proprio in quegli anni nasceva la tecnica della fotografia che condizionerà in maniera irreversibile tutta l’arte rendendo inutile molta parte della pittura descrittiva e realista dell’epoca e, in primis, toglierà alla tecnica dell’incisione il lucroso primato nella riproduzione delle opere d’arte, sino ad allora usata per divulgazione a mezzo stampa. L’arrivo della fotografia sostituirà l’incisione con la riproduzione fotografica più fedele e facile da utilizzare".
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