Palazzo Cefalà

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Balarm
La redazione

Testimonianza unica del periodo medievale (1300) con le sue eleganti bifore bicrome in pietra lavica. Nel quattrocento fu sede, saltuaria, della Zecca. Nel 1402, Martino il giovane venne eletto Re e governò con la moglie Bianca di Navarra. Martino morì presto e, tornati finalmente gli spagnoli, l'edificio, già degli Opezzinga (fautori del Cabrera), dopo duecento anni, fu ceduto nel 1643 ad Alessandro Filangeri, principe di Cutò e marchese di Lucca.

Questo periodo caratterizzato da rivolte e carestie, fu, invece nobilitato dalla presenza di grandi artisti, quali: Filippo Paladini, Pietro Novelli, Gaspare Vazzano e tutti i Serpotta che con la loro opera abbellivano i palazzi dei loro mecenati ed anche questo edificio. Nel 1673 il principe di Cutò vendette il palazzo a certa Francesca Minatoli, mentre nel 1693 vi si insediarono i Diana di Cefalà.

I Diana provenienti da Piacenza, si trasferirono in Sicilia nel XIV secolo e nel 1666 un Guglielmo Diana fu investito del titolo di barone di Cefalà. Nel 1684 il successore diventò Duca di Cefalà per concessione di Carlo II. Nel 1720 un Michele Diana fu governatore del Monte di Pietà di Palermo.

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