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Da qui puoi vedere (anche) la volta celeste: "Krastos", un gioiello siciliano da conoscere

Quando si pensa alla Sicilia, vengono in mente le splendide coste e i tesori delle città principali, ma questo magnifico territorio ha anche molto altro da offrire

Viviana Ragusa
Graphic designer
  • 1 maggio 2024

Piazza delle Aquile nel borgo di Castroreale

Quando si pensa alla Sicilia, sicuramente vengono in mente le splendide coste e i tesori delle città principali, ma questo magnifico territorio ha molto altro da offrire ai suoi abitanti e ai visitatori.

Allontanandosi dai grandi centri abitati si possono scoprire numerosi borghi, unici nel loro genere, con i loro labirinti fatti di piccole strade che si aprono sulle grandi piazze e conservano una storia secolare.

Passeggiando lungo questi percorsi suggestivi, si può (ri)scoprire il piacere di trascorrere il tempo con serenità, senza fretta, godendo dei piaceri culinari del posto e anche della compagnia di abitanti calorosi e amichevoli.

Proprio per queste ragioni, il circuito dei Borghi più belli d'Italia ha inserito all’interno del suo elenco vari gioelli siciliani, come Erice, Gangi, Palazzolo Acreide e Castroreale.

Quest’ultimo, situato a pochi chilometri da Messina, è una vera e propria gemma densa di storia e avvolta dal mistero.
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Pare, infatti, che la nascita di Castroreale risalga all’epoca antecedente alla nascita di Cristo, quando il re Artenomo (un sovrano del Medio Oriente) decise di dedicare una città alla figlia Artemisia.

Il luogo scelto dall'uomo per l’edificazione della prima versione di Castroreale cambiò nome dopo il matrimonio della fanciulla, diventando Krastos, successivamente Crastina e, infine, Cristina.

Tuttavia, la storia tende ad attribuire la vera nascita dello splendido borgo siciliano a Federico II d’Aragona. Nel 1324 il sovrano ordinò la costruzione di un castello nel territorio che corrisponde all’odierna cittadina.

Nelle vicinanze della fortezza fu edificato un nucleo di rafforzamento difensivo che, derivando dal latino castrum, venne chiamato Castro. Da questo nome si giunse in poco tempo alla versione odierna: Castroreale.

Durante i secoli, il borgo conobbe le dominazioni di diversi popoli, ma anche epoche di ricchezza e prosperità. Le tracce di tutte le vicende che hanno caratterizzato la storia di questo peculiare territorio sono visibili ancora oggi, anche se un violento terremoto ha modificato inevitabilmente la struttura della città nel 1693.

Ciò che rimane del castello edificato per volere di Federico II è l’omonima torre, ma la città è ricca di luoghi religiosi che testimoniano il lungo passato di Castroreale. Ad esempio, il Duomo di Santa Maria Assunta risale al XV secolo, anche se la struttura odierna è stata costruita sui resti della chiesa dopo il terremoto.

All’interno di questo edificio a croce latina si trovano gioielli unici, come le sculture in marmo di Antonello Gagini, i dipinti di Giovanni Filippo Criscuolo e un coro in noce. Inoltre, nel pavimento del duomo è scolpita una delle meridiane siciliane a opera di Nicola Perroni Basquez, che risale al 1854.

Proseguendo il cammino tra le numerose stradine medievali, si possono ammirare altri edifici degni di nota, come le chiese di San Vito, di Sant’Agata (con il celebre “Cristo Lungo” in cartapesta e stucco), di Santa Maria degli Angeli, del Santissimo Salvatore (che conserva un campanile risalente al XV secolo) e di San Filippo Neri (collegata al Museo Civico).

La lista di luoghi storici e religiosi è molto vasta, ma c’è anche un altro posto molto speciale, che contribuisce a rendere Castroreale un borgo unico e magico.

L’associazione Andromeda, della quale fanno parte numerosi astrofili e appassionati, ha realizzato un eccezionale planetario, che oggi rappresenta una delle maggiori attrazioni del luogo. Grazie a questo simulatore della volta celeste è possibile ammirare una fedele ricostruzione del cielo con le sue costellazioni e i relativi corpi celesti.

Oltre a questo, esistono delle ricostruzioni della volta celeste in epoche passate e anche da diverse angolazioni del nostro pianeta, in modo tale da permettere la visione da punti di vista a cui non si è abituati.

Ovviamente nella tradizione di Castroreale non mancano le celebrazioni, come quella della Candelora e quella del Cristo Lungo. Questo crocifisso viene trasportato per le vie del paese in estate per celebrare il miracolo che liberò i castrensi dal colera nel XIX secolo.

Durante questa festa è tradizione mangiare i biscotti tipici di Castroreale, detti "biscotti da' Badissa". Si tratta di dolci inventati dalle monache del monastero di Santa Maria degli Angeli e sono a base di anice, spesso serviti con una granita al limone.

Con la sua lunga tradizione, questo borgo siciliano incastonato in provincia di Messina riesce ancora a conquistare i visitatori e a mantenere viva una storia lunghissima, fatta di episodi gloriosi, ma anche di sconfitte che non hanno scalfito il temperamento unico dei castrensi.
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