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Ismett "polo d'eccellenza": la sfida contro la malasanità

L'Ismett di Palermo rientra tra uno dei poli sanitari d'eccellenza d'Italia. L'istituto è tra i finalisti del premio "Innovazione Digitale in Sanità". I dati sul trend positivo

  • 6 maggio 2016

Quando si parla di sanità e di Sicilia, in genere, vengono subito in mente la cattiva gestione, la malasanità, una carenza generica della prestazione dei servizi professionali e i conseguenti disagi provocati ai pazienti.

Ogni tanto però, le buone notizie non mancano e non tardano ad arrivare: sono stati annunciati i 12 i finalisti del premio "Innovazione Digitale in Sanità 2016" della School of Management del Politecnico di Milano.

Tra questi, un polo sanitario d'eccellenza, capace di richiamare gente da ogni parte del mondo: è l'Ismett di Palermo, l'Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione.

L'istituto, con i suoi 69 progetti di ricerca attivi, ha creato 125 nuovi posti di lavoro, subordinati e parasubordinati. Questi sono i dati sono emersi anche dall'incontro "Sfide e opportunità per la cura e la ricerca del insufficienze terminali d'organo".

I dati emersi parlano chiaro: l'età media di chi ha ottenuto un contratto di ricerca in Ismett è di 32 anni. Nel 60% dei casi si tratta di donne e nell'88% sono giovani che hanno studiato in Sicilia; di questi, il 6% aveva lasciato l'isola ed è tornato per lavorare nella struttura. Inoltre, sono ben 87 le borse di studio erogate e, anche in questo caso, a beneficiarne sono stati soprattutto siciliani.

L'Ismett ha finora eseguito oltre 1.600 trapianti di fegato, rene, cuore, polmone, pancreas in adulti e bambini, provenienti non solo dalla Sicilia ma anche da altre regioni Italiane e dall'estero. Un polo sanitario d'eccellenza in tutto il sud d'Italia che, tuttavia, non deve restare un caso isolato ma deve contribuire alla creazione di una rete per migliorare la rete sanitaria siciliana.

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