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Le confidenze di Cristina Donà, live ai Candelai

Qualche canzone e il suo nuovo album, che dà titolo al tour, "Torno a casa a piedi". Cristina Donà si racconta a Balarm, come cantante e come donna

  • 7 dicembre 2012

Torno a casa a piedi. Assorta nei miei pensieri, fischiettando qualche canzone, guardando i ragazzi in bicicletta, la gente con il cane al guinzaglio e i bambini con i nonni al parco. Preferisco tornare a casa a piedi se lo spettacolo è questo. E forse proprio a questo immaginario si è rifatta Cristina Donà quando ha scelto il titolo del suo ultimo album “Torno a casa a piedi”. In occasione del suo nuovo tour attraverso le più importanti città d’Italia, approda a Palermo venerdì 7 dicembre alle ore 21.30 a I Candelai per un concerto live aperto da Pivirama Unplugged. Il costo del biglietto è di 15 euro e sono acquistabili presso il circuito boxoffice Sicilia.

Passione ed esperienza. Un intreccio perfetto, soprattutto se fanno l’amore sul palcoscenico grazie alla forte empatia che si crea quando Cristina si ritrova a cantare e a suonare la sua chitarra. Insieme a Piero Monterisi alla batteria, a Saverio Lanza, grande orchestratore, al piano e alla chitarra e, infine, a Emanuele Brignola al basso e al contrabbasso, il concerto sarà un concentrato di ingredienti. Performance colorate, amore inteso e impatto emotivo molto forte, elementi che sono stati la forza motrice del suo percorso. Ci ritroviamo a tu per tu con Cristina Donà, tra due risate e quattro chiacchiere…

Il suo ultimo album si chiama “Torno a casa a piedi”. Che musica ascolta quando le capita di tornare a casa a piedi con le cuffie e l’iPod?
Cammino volentieri senza cuffie e non ho l'iPod. Io abito in montagna e passeggiare con le cuffie mi sembrerebbe un insulto alla natura. Ci stiamo abituando ad una condizione di estraneità al mondo esterno che è pericolosa.

All’inizio della sua carriera, ha studiato anche cinema e arte. C’è un regista con cui avrebbe voluto recitare?
No, piuttosto c'è un regista per cui vorrei scrivere la colonna sonora. A dire il vero più di uno, ma dovendo scegliere un nome, farei quello di Emanuele Crialese.

Il suo “talent scout”, se così si può dire, è stato Manuel Agnelli degli Afterhours con cui ha avuto diverse collaborazioni. Se oggi fosse lei a dover scegliere un giovane pronto per il debutto nella musica e a cui augurare successo, per chi opterebbe?
Premesso che non sarei brava come Manuel... Claudia Angelucci, vincitrice del premio Bianca d'Aponte del 2011. Mi piace moltissimo anche Dario Brunori che però non ha bisogno di me, grazie al cielo è già conosciuto.

“Tregua” è il suo album d’esordio. Se desiderare una tregua significa porre fine ad un evento, lei per cosa la invocherebbe?
Tregua in quel caso significava una pausa, un momento di sospensione per respirare. E vale ancora oggi.

È una cantautrice, una donna e una mamma. Ma da bambina, immaginava un futuro diverso?
Da bambina la cosa che mi dava più gioia era il canto. Il futuro dell'umanità? Sì, quello lo immaginavo diverso. Spero che si possa tornare a "quote più normali" come direbbe un vostro illustrissimo e da me amatissimo conterraneo (Franco Battiato, in “Povera Patria ndr).

Ha duettato con molti cantanti come i La Crus, i Marlene Kuntz e i Negramaro, Robert Wyatt, Marco Parente, Ginevra Di Marco e altri. Ma c’è qualcuno con cui non ha mai cantato con cui desidera farlo?
Lucio Battisti, ma non è possibile purtroppo.

C’è qualcosa che ha fatto di cui si è pentita e che cercherà di non far compiere a suo figlio?
Usare meno il computer e stare di più con gli amici.

La vedremo, prima o poi, sul palco di Sanremo, come i Marlene Kuntz e gli Afterhours?
Non è mai dipeso da me ma da Sanremo. Provammo a proporre sia "Nel mio giardino" nel 2003 sia "Miracoli" nel 2011. Comunque vivo bene anche senza.

La Sicilia è una terra di cultura. Se dovesse scegliere il nome di un cantante, di un politico e di uno scrittore siciliano, direbbe…
Franco Battiato, Carmen Consoli, Carlo Muratori, Isabella Ragonese, Luigi Lo Cascio, Falcone, Fiorello, Sciascia, Ficarra e Picone... Tanti, tanti altri... Mio marito Davide Sapienza, originario da parte di madre di Santa Venerina, in provincia di Catania. Gran bella terra. Felice di poterci tornare.

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