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"Lo Schiaccianoci", al Massimo tra sogno e realtà

Consuetudine del periodo natalizio, pezzo del repertorio classico ripreso anche da Walt Disney, "Lo Schiaccianoci" inebria il pubblico sulle musiche di Cajkovskij

  • 19 dicembre 2011

Ad inaugurare le feste di Natale ci pensa il coreografo Luciano Cannito che ripropone un tradizionale del balletto classico in una cornice magica. "Lo Schiaccianoci", pietra miliare del panorama artistico danzante: da martedì 20 a venerdì 23 dicembre al teatro Massimo a Palermo. "Lo Schiaccianoci" a cui Cannito da vita e sembianze, tra piroette, fouettè e arabesque, è la favola di Eta Hoffmann, “Lo schiaccianoci e il re dei topi” in cui la giovane protagonista Clara, la notte di Natale riceve in dono da un amico di famiglia, Drosselmeyer, uno schiaccianoci, che sarà l’oggetto di un sogno mitico.

Consuetudine amata nel periodo natalizio, pezzo del repertorio classico ripreso anche dalla Walt Disney in "Fantasia", "Lo Schiaccianoci" inebria il pubblico con le musiche di Cajkovskij, in un valzer onirico che prende forma, tra topi danzanti e volteggianti fatine, tra giocattoli animati e principi e principesse che abbracciano il sogno della piccola Clara. Cannito riprende e reinterpreta la versione originale del balletto del grande coreografo Pepita, andata in scena per la prima volta il 5 dicembre 1892 al Marijnskij di San Pietroburgo.

L’edizione messa in piedi dal coreografo nostrano tuttavia, si accerchia di un’aurea ancor più magica, distaccandosi per un pizzico dalla tradizione, come dichiara lo stesso Cannito: «Ho preferito dare a questa mia edizione una lettura più onirica. La figura di Drosselmeyer infatti, di solito alquanto nebulosa e in qualche modo inquietante, è qui rappresentata come una sorta di fatina buona al maschile. Tutta la storia del balletto si muoverà intorno a un atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara avrà nei confronti di un vecchio mendicante ignorato da tutti, al quale vorrà donare un piccolo regalino di Natale. Per sdebitarsi, il mendicante, che in realtà è l’elegantissimo e magico Drosselmeyer, dona a Clara una notte in cui poter vivere come reali i propri sogni».

In una tradizionale cornice ottocentesca i costumi di Giusi Giustino provenienti dal Teatro San Carlo di Napoli prendono forma nelle scene di Nicola Rubertelli. L'orchestra è diretta dal maestro Marzio Conti mentre il coro di voci bianche da Salvatore Punturo. Accanto all’acclamato corpo di ballo del teatro Massimo, due coppie di ballerini d’eccezione (impegnati nell’interpretazione rispettivamente della Fata Confetto e del Principe Schiaccianoci) direttamente dall’ American Ballet Theater di New York, Irina Dvorovenko e Maxim Beloserkovsky e anche Yulia Tikka e Alessandro Riga. Il costo dei biglietti oscilla dai 10 agli 85 euro e sono in vendita presso il botteghino del Teatro stesso (aperto da martedì a domenica dalle ore 10 alle 15), ed anche on line sul sito www.teatromassimo.it, o anche presso tutti i punti vendita autorizzati in Italia del circuito Amit-Vivaticket.

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