"Specchi della natura umana": incontro su arte e marionette a Palazzo Branciforte
Palazzo Branciforte organizza, giovedì 23 febbraio alle 15.30, il workshop "Specchi della natura umana". Un pomeriggio di formazione non tradizionale, con approfondimenti che indagano la storia dell’arte, evidenziando contenuti e tematiche relative alle opere d’arte contemporanea.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori, studenti, dedicato al tema del mostruoso come oggetto di meraviglia e a quello della marionetta come figura ricorrente nelle ricerche artistiche del Novecento.
Un viaggio attraverso il senso del mirabile e del mostruoso, anche nella declinazione del mostrare, enfatizzando sguardi, punti di vista o contesti e una ricognizione delle esperienze artistiche che hanno assunto la marionetta, oltre che come oggetto o mezzo, come linguaggio e come metafora del rapporto tra ciò che è umano e ciò che non lo è.
Il gioco delle marionette ha una poeticità in sé conclusa, in quanto testo, medium e azione si completano a vicenda. È semplice per l’estetica sopraffare la narrazione, soprattutto per gli spettatori del nostro tempo in cui burattini reali sono un medium raro. Tale estetica materialmente molto densa risulta essere il mezzo ideale per raccontare le storie delle crociate attraverso gli occhi arabi.
Il workshop è rivolto a insegnanti, educatori, studenti, dedicato al tema del mostruoso come oggetto di meraviglia e a quello della marionetta come figura ricorrente nelle ricerche artistiche del Novecento.
Un viaggio attraverso il senso del mirabile e del mostruoso, anche nella declinazione del mostrare, enfatizzando sguardi, punti di vista o contesti e una ricognizione delle esperienze artistiche che hanno assunto la marionetta, oltre che come oggetto o mezzo, come linguaggio e come metafora del rapporto tra ciò che è umano e ciò che non lo è.
Il gioco delle marionette ha una poeticità in sé conclusa, in quanto testo, medium e azione si completano a vicenda. È semplice per l’estetica sopraffare la narrazione, soprattutto per gli spettatori del nostro tempo in cui burattini reali sono un medium raro. Tale estetica materialmente molto densa risulta essere il mezzo ideale per raccontare le storie delle crociate attraverso gli occhi arabi.
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