GLI ISOLANI

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Gli Isolani: cose di cosa nostra 1

Storie e testi: Sergio Algozzino, Manlio Mattaliano; Disegni: Giovanni Ruello, Elvira Guarino

  • 3 giugno 2004

Benritrovati a tutti! Iniziamo da questa settimana la nostra corsa al countdown finale di fine luglio con la chiusura della prima stagione de Gli Isolani. Anche oggi diamo spazio a due esordienti quasi assoluti. Il primo è Giovanni Ruello, una delle scoperte della nostra “sezione messinese”. Non fa in tempo a nascere nel 1980 che subito si mette a disegnare su tutto quello che gli capita a tiro, perfino i muri di casa o le pantofole del nonno, per la gioia di tutti quanti. Cresce a pane, marmellata e fumetti per la gioia soprattutto sua, ma non dei genitori. La passione per il disegno lo avvinghia, lo rode e non lo molla, ma per un orrendo scherzo del destino si ritova a studiare da perito industriale prima, e da ingegnere elettronico poi! Matite e carta millimetrata si, ma non per disegnare i suoi adorati “pupazzetti”!

Dopo anni di limbo psicologico, in cui disegnava sui vestiti delle ragazze con la scusa di conoscerle e sui tovagliolini delle pizzerie per fare bella figura con gli amici, nel 2003 avviene il fatidico incontro con Michela De Domenico e Marco Lo Curzio (sentirete presto parlare di loro….), che lo riportano sulla retta via con il corso teorico-pratico "Mitici Fumetti". Il resto, come si dice in questi casi, è storia recente: aderisce al Gruppo Trinacria, partecipa alla mostra workshop "fumetti che lasciano il segno", viene selezionato per la Fumettagenda 2004 (probabilmente in qualche libreria della vostra città…) ed esordisce con la striscia de Gli Isolani. Nel suo futuro: imparare anatomia e prospettiva, disegnare la striscia per la seconda stagione e tornare sano e salvo da un Erasmus in Grecia che, tra divertimento dissoluto e “spiagge greche con pescatori greci”, lo sta provando oltremisura!

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La seconda striscia invece proviene dalla nostra Guelvis (nome d’arte di Elvira Guarino), catanese del 74 trapiantata a Palermo e come dice di se stessa: “residente su questa terra, stato civile "scoppiata", occupazione "faccio cose, vedo gente", occhi: due, capelli: difficili da gestire, segni particolari: ginocchio a punta!”. La nostra Elvira nasce quando impazzavano la musica rock, i pantaloni a zampa d'elefante e degli imbarazzanti colletti sproporzionati e a punta sulle camicie di uomini e donne, come testimoniano tutte le sue foto da bambina. Poi da ragazza si è ritrovata in un decennio in cui si sfoggiavano delle immonde svolte ai pantaloni, le spalline e dei cerchietti per capelli con un diametro a 5 cm., mentre nelle orecchie risuonava la musica anni 80 con la tipica batteria che faceva STUMP-PISH!. Sopravvissuta indenne “a fare cose e vedere gente” per tutto il decennio arriva nei 90 con uno spirito nuovo: terminato il liceo decide di iscriversi all'università: architettura.

Ed ecco che qui viene avvolta in un buco spazio temporale per cui non ricorda più nulla di quegli anni e adesso si ritrova con una laurea e una strana voglia di fare l'artista di strada! La stessa strada che l’ha portata ad iscriversi al nostro Gruppo ed esordire su queste pagine telematiche. Adesso fa tante cose che forse con il fumetto c’entrano poco, ma quei simpatici disegni con le nuvolette hanno attraversato tutta la sua vita fino ad oggi…e vogliono fare ancora tanta strada insieme! E con questo augurio di potere anche noi del Gruppo Trinacria fare molta strada insieme con voi digilettori di Balarm si conclude la nostra decima rubrica. Se qualcuno volesse inviare un commento, un’idea o anche solo un complimento o una critica alle strisce finora pubblicate, vi ricordo che nell’indice della rubrica potrete trovare i nostri recapiti e-mail. Alla prossima dal vostro amanuense telematico e come sempre…buona lettura!

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