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Donne vittime di violenza, uomini separati, giovani coppie: Catania pensa alle case "per tutti"

La casa è un diritto e nel capoluogo etneo qualcuno l'ha capito. I primi alloggi saranno pronti entro dicembre. Vi presentiamo un nuovo modello abitativo e sociale per una comunità sostenibile

  • 24 giugno 2022

L'area di 3.447 mq, nel quartiere popolare di Nesima in cui si stanno realizzando gli alloggi

In tutta Italia si discute da tempo sulla necessità di riqualificare quartieri degradati e desolati, ma è soprattutto al Sud che si registra la presenza di un’alta percentuale di città costituite da zone che hanno avviato un inarrestabile degrado fisico e sociale. Architetti, ingegneri, politici e cittadini si interrogano dunque, su come avviare una qualità dell’abitare e su quali possano essere le possibilità e gli strumenti per intervenire in questi luoghi e riequilibrarli, sollecitandone le corde della qualità urbana, architettonica, sociale, economica, energetica, culturale ed ambientale.

Anche a Catania, come in molte altre città del Sud Italia, sono evidenti quartieri e periferie che presentano problemi di disagio urbano e sociale. La maggior parte degli insediamenti della città risale agli anni ’70 e, oggi, sono evidenti i limiti di un’impostazione progettuale eccessivamente centrata sull’abitazione, che ha spesso trascurato la presenza di servizi, scuole, trasporto pubblico adeguato, spazi pubblici aperti e attrezzature pubbliche che, insieme alla residenza, restituiscono la qualità dell’abitare.
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Tra le tante notizie che parlano dei problemi attuali della città, tra cui quello evidente dell’emergenza rifiuti, la nostra attenzione è stata attratta da un argomento che invece sembra positivo e innovativo, e che fa sperare ad una prospettiva di crescita e di miglioramento sociale in quei quartieri che presentano molte criticità.

Ci riferiamo al progetto Social Housing Indipendenza, presentato di recente in città nel corso dell’assemblea generale ad apertura dello Spazio Sicilia, curato da Omnia Consulting. A tal riguardo, abbiamo contattato l'architetto Martina Bellomonte, consulente presso la Omnia Consulting srl in qualità di esperto di housing sociale.

«Con la Società- ci spiega l’architetto Bellomonte- ci occupiamo di svolgere attività di promozione e divulgazione dei progetti di housing sociale per gli Iacp (Istituti autonomi case popolari) di Catania, Trapani, Caltanissetta e Ragusa. Per quanto riguarda la città di Catania, il progetto Social Housing Indipendenza ha l’obiettivo di riqualificare un’area, con la demolizione di un vecchio edificio e la realizzazione di 21 nuovi ed efficienti alloggi sociali, e la realizzazione di un'area verde attrezzata da donare alla cittadinanza.

L'intervento riguarda un'area complessiva di 3.447 mq, tra Corso Indipendenza e via IV Novembre, nel quartiere popolare di Nesima e rappresenta una commistione fra costruito e verde pubblico. Il progetto prevede dunque la demolizione di una struttura esistente e la ricostruzione di un nuovo edificio esteso 590 mq da destinare a housing sociale.

L’area verde è pensata per promuovere aggregazione sociale, attività socio-educative e ricreative fruibile dagli abitanti e sarà donata alla città quale luogo di incontro per l'intero quartiere. Inoltre, avrà al suo interno un’area gioco attrezzata, un’area di incontro e anche un anfiteatro che potrà essere sede di attività ludico-ricreative. L’intera operazione ha lo scopo di dare vita a una comunità sostenibile. L’intera operazione ha lo scopo di dare vita a una comunità sostenibile che diventi anche energetica e con una condivisione sociale.

La struttura, che sarà autosufficiente da un punto di vista energetico, sarà infatti dotata di un impianto fotovoltaico, boiler per l’acqua e un impianto di condizionamento inverter. I lavori sono già cominciati e gli alloggi saranno consegnati tra dicembre 2022 e gennaio2023”. Il progetto del Social Housing Indipendenza è stato realizzato dall’Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) di Catania, e sono stati adoperati per i lavori i fondi europei del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Una volta pronti gli alloggi, lo Iacp provvederà a pubblicare il bando che sarà "riservato" a i soggetti che vicono una condizione economica svantaggiata.

Di certo, la città di Catania necessita di nuove strutture, di spazi verdi, di edifici più innovativi, di ripresa di spazi abbandonati o fatiscenti, soprattutto in quelle aree urbane disagiate, al fine di poter migliorare le condizioni della gente che vi abita e assicurare loro un futuro migliore. C’è bisogno di idee, progetti, collaborazioni, di rimodellare gli spazi a misura dei cittadini, di trasformazioni che creino opportunità e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Ancora oggi nelle città esistono persone che non hanno una casa.

Ci sono coloro che la posseggono per eredità, coloro che sono riusciti ad acquistarla con molti sacrifici, grazie al lavoro e poi ci sono coloro che non hanno la possibilità di comprarne una. Avere un’abitazione dovrebbe essere un diritto e non un lusso. Cosa vuol dire “casa”? Vuol dire un luogo dove trovare riparo dalle intemperie e dalle avversità della vita, un luogo dove sentirsi al sicuro. È un luogo dove depositare e conservare le proprie emozioni, i propri affetti; dove costruire i ricordi che ci accompagneranno per il resto della nostra vita. È un luogo dove ritrovarsi, soli o in compagnia, per riflettere e confrontarsi sulle proprie esperienze quotidiane.

Casa è quel luogo dove si vuole stare bene. Molti e variegati sono i modi di scegliere e vivere la propria casa. C’è chi sceglie di viverla per conto proprio, per soddisfare un suo bisogno di isolarsi. Chi per condividervi un amore e per costruirvi una famiglia. Chi, spinto da una fede e un ideale, sceglie di viverla in comunità. Poi c’è chi la deve scegliere in base alle proprie disponibilità finanziarie, dovendo spesso ridimensionare le proprie aspettative.

Purtroppo c’è anche chi non può scegliere, chi si ritrova improvvisamente senza casa obbligato ad accettare qualsiasi condizione. Sono molte le persone che vivono questa situazione, più di quelle che potremmo immaginare. Persone che per un motivo o per un altro si trovano a vivere un disagio improvviso o frutto di circostanze sfavorevoli.

Si pensi a donne vittime di violenza o a uomini in fase di divorzio, tutte persone che si vedono costrette ad abbandonare la propria casa, certe volte anche in maniera repentina, alle famiglie numerose o monoparentali, che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, così come gli anziani o persone che purtroppo vivono regolarmente ai margini della società. Inoltre, la gente si ritrova spesso davanti ad un mercato immobiliare che propone alloggi troppo onerosi. Quindi, ben vengano i progetti mirati ad aiutare chi ha più necessità e a riqualificare luoghi destinati alla comunità.
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