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È una specie di tata: Ecofood Prime è l'app a metà tra frigo virtuale e lista della spesa

Nasce con il nobile scopo di scongiurare lo spreco di cibo e ti aiuta a fare un mare di cose come organizzare il frigo e a fare la spesa: l'hanno creata due ragazzi siciliani

  • 1 marzo 2019

Martina Emanuele e Giuseppe Blanca

I due giovani siciliani Martina Emanuele e Giuseppe Blanca si sono chiesti come potevano intervenire nel dibattito globale sullo spreco del cibo e hanno pensato ad un'applicazione per cellulari che aiuta consumatori, supermercati e ristoranti: nasce così Ecofood Prime.

Serve a evitare gli sprechi alimentari: ogni anno nel mondo, secondo Fao e Coldiretti, sono 1,3 miliardi di tonnellate di cibo a finire nella spazzatura.

Solo in Italia ogni abitante spreca circa 145 kg di cibo all’anno: come se ogni famiglia gettasse via in un cassonetto 1400 euro: questo dato ha impressionato i due giovani al punto che si sono messi al lavoro per creare un'app che è anche solidale, infatti è possibile trovare al suo interno tante Onlus che raccolgono cibo per i bisognosi.

Il punto di partenza è sicuramente Palermo, ma l'applicazione conta di crescere esponenzialmente con il contributo di altri territori.

L'emergenza sociale e un divario che si va espandendo sempre più tra ricchi e poveri è il punto di partenza di Ecofood Prime, che ha un meccanismo molto semplice.
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Come funziona: attraverso l’ecoshop sullo smartphone, l’utente riceve le offerte dei punti vendita più vicini che sfruttano la piattaforma per offrire cibi e prodotti alimentari che rischiano di rimanere invenduti, poiché prossimi alla scadenza, in eccedenza o con difetti estetici, ma ancora perfettamente idonei al consumo.

Cibi e prodotti possono quindi essere acquistati a prezzi vantaggiosi con benefit per entrambe le parti: da un lato il consumatore risparmia sull’acquisto, dall’altro l’esercente recupera almeno il costo d’acquisto ed evita lo smaltimento dell’invenduto.

Nella piattaforma è poi presente un elenco di associazioni e soggetti attivi nel volontariato per la ridistribuzione del cibo ai più bisognosi. Chiunque in questo modo può trovare subito e facilmente un soggetto a cui donare cibo e pietanze. Inoltre Ecofood Prime fa da “food organizer”, cioè tiene memoria della data di scadenza dei cibi e invia notifiche temporizzate per evitare le classiche dimenticanze domestiche all’ordine del giorno.

E infine una funzione social permette di condividere il proprio “frigo virtuale” mettendo a disposizione dei propri contatti sui social network i cibi che si vogliono donare o usare per fantasiose ricette antispreco.

Il tutto si basa su un’impostazione altamente tecnologica, un algoritmo di matching utente/categoria di prodotto, che permette di offrire un'elevata esperienza d’acquisto al consumatore, al quale saranno proposti con maggiore frequenza gli alimenti che consulta di più e con il suo gesto saprà di contribuire alla riduzione degli sprechi.

«Davanti a un problema di proporzioni planetarie come lo spreco alimentare – dicono Giuseppe e Martina - crediamo che il cambiamento possa arrivare dai gesti semplici che compiamo ogni giorno».

«Basta averne consapevolezza. Per questo, Ecofood Prime, ha l’obiettivo di educare le persone a un consumo più sostenibile, ma anche a uno stile di vita rispettoso del nostro ambiente che consenta di distribuire al meglio le risorse. La sfida è globale e noi non possiamo rimanere indifferenti, tanto più se c’è un modo per contribuire risparmiando, facendo rete e divertendosi».

Ecofood Prime, già tra le proposte più apprezzate in occasione di Smau Sicilia a febbraio 2019, parte dalla città di Palermo in via sperimentale e ha già coinvolto una rete di operatori del settore alimentare come Sanlorenzo Mercato, Villa Costanza, QBio, Azienda agricola Orlando, Schitto, POT, Ecologia, Despar di via Lulli e molti altri. Tra questi, supermercati, ristoranti, negozi, chef, associazioni di categoria, enti solidali, e tanto altro, a partire dal cofinanziamento di Regione Siciliana e Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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