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Era tra i locali più "in" della Palermo anni '70 : c'erano (mitici) party e la discopizza

Vi cenavano il magistrato Pietro Scaglione e artisti come Rocky Roberts, Riccardo Fogli, Patty Pravo, Lando Buzzanca, Franco e Ciccio. Oggi è un edificio abbandonato

Maria Oliveri
Storica, saggista e operatrice culturale
  • 8 febbraio 2023

Il ristorante Sir john

Il ristorante Sir John, un’icona della ristorazione, è purtroppo oggi uno dei tanti locali storici abbandonati della città, perché, dopo la chiusura nel maggio 1997 per fallimento, la struttura è stata presa di mira dai vandali; ma nei ruggenti anni ’70 –’80 era uno dei locali più in voga di Palermo, un luogo di spensieratezza e di divertimento.

Il locale continua a vivere nella memoria dei palermitani, che scrivono con nostalgia, sulle pagine di Facebook dedicate alla storia della città: “Quanti ricordi!”. Il ristorante Sir John sorgeva in via Messina Marine 825, sulla statale SS 113 tra Palermo e Ficarazzi, in un tratto di costa dove un tempo il mare era cristallino, vi erano molti bagnanti e si ammiravano splendidi tramonti.

Di fronte al locale c’erano I Bagni Italia e sullo sfondo, all’orizzonte, si scorgevano il golfo di Palermo e il profilo perfetto del Monte Pellegrino, che aveva incantato qualche secolo prima anche J.W.Goethe.
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Il proprietario del Sir John era Giovanni Gargano, un gigante buono, infaticabile lavoratore, che nel periodo del primo dopoguerra si era rimboccato le maniche e aveva aperto prima una focacceria in via Gregorietti, a Bagheria – dove era nato - e poi nel 1959, lungo la via Messina Marine, in un locale in affitto, una trattoria che si chiamava “Da Giovanni”, meta tra l’altro di tanti camionisti, che oggi come allora amavano mangiare tanto e bene, spendendo poco.

Erano stati necessari dieci anni di duro lavoro e tanti sacrifici, prima che il signor Gargano riuscisse a comprare il terreno vicino alla trattoria e a fabbricare il primo nucleo del ristorante Sir John, che venne inaugurato, con un banchetto di nozze, nel 1969 e fu ultimato soltanto nel 1971.

Il locale era dotato di vasti saloni per banchetti, meeting, sfilate di moda, cocktail-party e di un ampio posteggio. Nel 1979 l’annessa sala “La Perla dei Corsari”, dotata di aria condizionata, poteva ospitare anche 1000 persone. La struttura aveva torri, merlature, archi a sesto acuto e un’enorme fontana: ricordava un maniero medievale, perché Giovanni sin da bambino nutriva il sogno di poter realizzare un castello.

Furono alcuni amici inglesi di Gargano, ammirando la struttura, a suggerire il nome” Sir John”, ossia “dal signor Giovanni”. Gargano riuscì a creare una piccola realtà imprenditoriale che dava lavoro a tante famiglie: il Sir John era una delle prime grandi “sale trattenimento” di Palermo e poteva ospitare moltissimi commensali, per feste nuziali, prime comunioni, fidanzamenti, diplomi, lauree e battesimi. Il locale era sempre affollato, lavorava a pieno ritmo: era un luogo accogliente, si mangiava bene ed era amato da molti clienti fidelizzati.

Nel periodo dell’austerity (a causa della crisi petrolifera del 1973) Gargano metteva a disposizione un pullman che portava i clienti da Palermo ad Acqua dei corsari, dove sorgeva il ristorante. Tra i piatti forti che tutti ricordano c’erano soprattutto i rigatoni maneggiati “mangiami mangiami” e il “fagottino Sir John”.

Il Menù di un veglionissimo di fine anno degli anni ’70 prevedeva: Aperitivo cocktail con champagne e tartine; antipasto cocktail di gamberi; ravioloni Sir John con crema di salmone; Tricolori con funghi porcini e radicchio; Aragosta viva del Mediterraneo in bellavista con patate a vapore e insalata capricciosa; parfait alla mandorla con colata di cioccolata calda, Vino Libecchio, spumante President, Acqua minerale.

Nel 1986 da Sir John per San Silvestro si spendevano 100.000 a persona e si potevano consumare: diamantini di mare, farfalline al tartufo, noce di vitello e delizie del cortile, perle di legumi, frutta esotica e parfait al mandarino. 2 All’interno del ristorante vi era una grande finestra a vetri, da cui si potevano vedere i cuochi al lavoro tra i fornelli.

C’erano inoltre delle vetrine (dove venivano esposti dei bei tocchi di carne o diversi tipi di pesce, tra cui si poteva scegliere) e dei grandi acquari con le aragoste vive. Il locale aveva anche un’assortita cantina di vini pregiati. Il giorno di chiusura era il lunedì; ma a volte non si poteva chiudere, gli impegni non lo permettevano. L’orario di apertura al pubblico era dalle 8,30 alle 24,00: spesso si andava anche oltre.

Vi erano cuochi e camerieri fissi; tuttavia a seconda delle necessità si aggiungeva allo staff anche personale occasionale o stagionale.

Oltre ai dipendenti, nel ristorante lavorava a fianco del proprietario tutta la famiglia: la signora Dorotea Bagnasco, moglie del signor Giovanni, che di solito stava alla cassa e che aveva a che fare con le banche; il figlio Tony, che si occupava della discoteca e degli spettacoli; l’altro figlio, Angelo, responsabile della pizzeria e dell’acquisto merce.

I due fratelli Tony e Angelo, un bel giorno, grazie all’esperienza maturata ciascuno nel proprio settore, ebbero un’idea geniale, si inventarono la formula - presto copiata da altri - della “discopizza”: acquistando un biglietto del costo di 10.000 lire, il cliente aveva diritto ad una pizza e a una bibita a scelta e all’ingresso nella discoteca del locale. La “discopizza” fu veramente un grande successo: bisognava prenotare molto tempo prima, perchè il sabato era sempre tutto esaurito. Sono in tanti coloro che oggi ricordano le fantastiche serate trascorse al Sir John, quando si andava con la comitiva degli amici a ballare.

Le danze si aprivano intorno alle 22,00 mentre i camerieri cominciavano a sparecchiare, e terminavano a mezzanotte. Poi si andava in giro, in cerca di bar ancora aperti, per comprare i cornetti caldi…Quanta spensieratezza, quanta allegria, quante risate e che voglia di divertirsi anche con poco…tempi indimenticabili!

Anche le due figlie e altri parenti del signor Gargano davano una mano nell’attività familiare: il nipote, Nino Campagna, lavorava in sala; il genero, l’impeccabile signor Clemente (persona a modo, ricordano in molti) dirigeva la sala con meticolosità e vigilava affinchè i banchetti si svolgessero sempre in modo inappuntabile; l’altro genero, Tony, si occupava della manutenzione.

Si lavorava con allegria e tutti con uno scopo, portare avanti l’azienda. I titolari, i signori Gargano rispettavano i dipendenti e li facevano sentire parte della famiglia: dopo una giornata di lavoro si mangiava tutti insieme, o poteva capitare di andare a giocare a calcetto ad esempio.

“Io ci lavorai come aiuto cuoca nel 1988, stavo bene e si mangiava bene”. scrive su facebook la signora Claudia. I clienti affezionati di un tempo ricordano: “U’ zu Giovanni, persona eccezionale, instancabile! Trascorreva 20 ore al giorno al locale. Era un omaccione che con la sua cordialità ci sapeva fare veramente con i clienti!”. Nel 1979 il locale si aggiudicò l’ambito riconoscimento “Premio Qualità e Cortesia”, per l’operosità e l’impegno profusi dalla famiglia Gargano.

Il ristorante era frequentato anche da molti imprenditori e da autorevoli personaggi come il colonnello Giuseppe Russo, il direttore della Italcementi dottore Cedrini, il procuratore Pietro Scaglione: tutti grandi amici dell’affabile signor Giovanni.

Il Sir John venne ultimato nel 1971 e avrebbe dovuto essere inaugurato dal dott. Scaglione, ma la mattina del 5 maggio, mentre il magistrato percorreva via Cipressi, a bordo di una Fiat 1500 nera, era stato ucciso insieme ad Antonino Lorusso, il suo autista .

Il signor Giovanni, addoloratissimo, decise che non ci sarebbe più stata alcuna inaugurazione. (Solo qualche anno dopo anche il colonnello Russo sarebbe stato ucciso, la sera del 20 agosto 1977, nella piazza principale di Ficuzza.). Il Sir John ospitava anche congressi ed eventi di ogni tipo, come quello organizzato dai piloti di deltaplano del Condor club, presieduto dall’istruttore statunitense Jim Di Lenno.

Era anche sede di una delle prime radio locali, radio HR 98. Tony Gargano, il figlio del signor Giovanni, aveva una vera passione per la discoteca, faceva anche il Dj e proprio dalla discoteca del Sir John aveva avuto inizio l’avventura della radio privata: il direttore era Pippo Balistreri e tra i conduttori ricordiamo Loredana Bono, Gaetano Palazzo, Francesca Fata.

Alcuni complessi locali animavano le serate danzanti e i veglioni di Carnevale: Le Nuvole Gialle, Gli Eremiti, I Leopardi, I Delta, Le Orbite; ma non era raro, trovare anche artisti molto noti, come: Rocky Roberts, Patty Pravo, I Camaleonti, Riccardo Fogli, Wess, I Ricchi e Poveri, Enzo Randisi Jazz; Wilma Goich ed Edoardo Vianello (che in via del tutto eccezionale, dopo 5 anni di separazione, accettarono di cantare insieme in uno spettacolo di Capodanno nel 1986), Lando Buzzanca, Daniele Piombi, Tony Binarelli, Minnie Minoprio, Tony Compagno (il Frank Sinatra siciliano).

C'è chi racconta di aver visto Ciccio Ingrassia e Franco Franchi (amici di Gargano, che nel locale erano di casa) entrare spesso in cucina a scherzare con i cuochi o con i pizzaioli. Il locale tra gli anni ’70 e ‘80 era ritrovo della “meglio gioventù” e numerose storie d’amore sono nate proprio dopo un paio di lenti e qualche drink.

“Io in questo locale ho conosciuto mio marito.” Racconta la signora Rosy T.; le fa eco il signor Giuseppe L.V.: “Ricordo qui il primo ballo nel 1983 con colei che sarebbe stata la donna della mia vita …” mentre il signor Roberto Maria P. scrive: “Correva l’anno 1989, io sorseggiavo il mio drink in compagnia di amici, ricordo che capitai per caso al Sir John, quando ad un tratto entrò lei: scese le scale con una tale leggiadria, degna di una principessa… elegante, bella, alta, mora, dai tratti tipici mediterranei.

Mi accorsi subito di lei e lei di me. Le andai incontro, tendendole la mano per aiutarla a scendere l’ultimo gradino delle scale…intensi sguardi, tante parole… era molto interessante e anche intelligente, timida, riservata, di buona famiglia…e così ci stringemmo la mano per 5 intensi anni di gioventù. Del Sir John mi rimane il ricordo di un dolce e casuale incontro.”.

L’infaticabile Giovanni Gargano si è spento nel 1988 e forse niente, da allora è stato più come prima… pochi anni dopo la sua morte la piccola grande impresa che era riuscito a creare, così come è avvenuto per tante attività commerciali legate alla ristorazione (Il Gourmands in Via Libertà, La Scuderia in Viale del Fante, Il Charleston di Piazzale Ungheria e tanti altri ancora…), al mutare dei tempi, dei gusti e dei consumi, non ce l’ha fatta a sopravvivere e ha dovuto chiudere i battenti.

Oggi del Sir John restano solo tanti ricordi e l’affetto degli ex clienti e dei dipendenti.
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