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I papillon siciliani in giro per il mondo: le antiche stoffe rinascono grazie a Carmelo

Una bottega di tessuti chiusa da vent'anni che deve essere smantellata, una mamma sarta e un'idea: "Scocca Papillon" porta le stoffe vintage di Sicilia in tutto il mondo

  • 31 luglio 2018

Uno dei papillon creati da Carmelo Nicotra con antiche stoffe siciliane

Carmelo Nicotra, 34 anni, nato ad Agrigento, é il fondatore del marchio Scocca Papillon: una selezione di pezzi unici di papillon artigianali.

Laureato all’accademia delle Belle Arti di Palermo, Carmelo é un giovane artista siciliano che ha fatto della sua tradizione il suo lavoro: Scocca, che in dialetto siciliano significa proprio "fiocco".

Perdutamente innamorato del vintage da sempre, Carmelo è riuscito a rilanciare il classico farfallino a livello internazionale.

La brillante intuizione é avvenuta camminando per le vie del suo paesino natio, Favara, quando seppe di un antico negozio di tessuti e tappezzeria, ormai chiuso da vent'anni, che doveva eliminare e disfarsi di tante scorte e rimanenze di vecchi tessuti.

Così Carmelo decise che quelle antiche stoffe siciliane non dovevano andare sprecate e, forte di questa intuizione, coinvolse nel suo progetto anche la mamma, che da giovane faceva la sarta.

«Tutto comincia nel 2012 - racconta Carmelo - quando, insieme a due amici,ho partecipato ad una mostra mercato dedicata al vintage e all’handmade organizzata a Favara all’interno di Farm Cultural Park, uno spazio culturale unico in Sicilia, destinato alla promozione dell’arte, del design e della cultura».
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«In quell’occasione decisi di presentare la prima serie di dieci papillon - spiega - che inaspettatamente andarono a ruba nell’arco di due giorni».

Fu così che quegli scampoli di tessuti datati che il giovane artista ha recuperato in un vecchio negozio di Favara si sono trasformati in veri accessori di moda vintage e hanno cominciato inaspettatamente a essere richiesti anche oltre il confine siciliano.

«Nonostante un timore iniziale, decido poi di far decollare il mio progetto - continua - scegliendo il web per allargare il mio pubblico. Ho aperto il primo shop online su Etsy e successivamente su Dawanda».

«Nel giro di due settimane ho avuto la prima vendita a Torino e la seconda a Rio de Janeiro e, da lì in poi, in tutto il mondo».

Imprenditore internazionale a tutti gli effetti e artista a 360 gradi, Carmelo é così innamorato della sua terra che, nonostante i suoi successi, ha deciso di non lasciarla.

«Confesso che anche io, come tanti giovani, finita la scuola ho preso in considerazione l’idea di cambiare città, ma alla fine non ho mai voluto lasciare Favara che per me ha sempre avuto grande fascino, come le sue tante botteghe della tradizione».

«Anche se per il mio lavoro mi sposto molto spesso, non sento di vivere in un classico paesino di provincia, anzi: qui trovo la possibilità di sperimentare con più libertà senza sentirmi soffocato da altro».

«Mi piace sempre citare una frase di Andrea Bartoli, il fondatore della Farm Cultural Park: "le città cambiano perché ci sono delle persone che le fanno cambiare"».

«Questo è lo spirito che ha mosso sempre la comunità Farm, le persone e gli artisti che, come me, in questi anni sono passati lasciando una traccia, l’essere artefici del proprio tempo per renderlo migliore».
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