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Il salone di casa a Palermo era una sala prove: Manutsa, cantastorie di donne sicule

Una vena ben radicata in ricordo di Giuni Russo, ora sogna un musical e un video, sempre cantando storie al femminile, in una sorta di "siciliano universale"

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 16 maggio 2023

Manuela di Salvo in arte "Manutsa"

È siciliana, vera, determinata, autentica, divulgatrice di una terra che le appartiene. Classe '77, palermitana, Manuela Di Salvo è figlia d'arte; suo padre infatti è un chitarrista autodidatta e suonava negli "Alisei". Lei cresce nel salone di casa adibito alle prove delle band del padre.

Sin dalla prima media frequenta il Conservatorio della città; studia pianoforte e canto di voci bianche. Crescendo la sua passione è Giuni Russo fino a creare, all'inizio del nuovo millennio, una tribut band "Les Femmes" composta da 5 donne che avrebbero suonato in giro per la Sicilia.

Un giorno per una pura coincidenza conoscerà il mondo del siciliano transitando in un gruppo folk "I Corili di Mirò" dove canterà le canzoni di Rosa Balistreri ma anche quelli della tradizione popolare, la musica antica siciliana, in giro per le piazze, le sagre, nei paesi distanti dalle città siciliane. "Cominciavo ad incuriosirmi grazie a quelle storie che le persone anziane mi raccontavano.
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E quindi scattava la domada: «Signora mi canta una canzone di quando lei era picciridda?». Manuela quelle canzoni le custodiva gelosamente registrandole nel suo cellulare.

Da Agrigento a Messina, Manuela incontrava accenti così diversi e distanti e da queste differenze nascerà il desiderio di dare vita ad un linguaggio che potesse essere universale per la Sicilia, raccontando le donne di questa terra. Un linguaggio con termini in dialetto delle varie provincie siciliane riuniti in una canzone.

«Ho raccontato quelle donne che non avevano voce, quelle che non potevano manifestare le loro idee». Donne soprattutto vessate da violenza psicologica e domestica; quel tipo di violenza apparentemente inesistente e ben nascosta.

Manuela Di Salvo, in arte "Manutsa" canta le donne di Sicilia, è autrice dei testi, gli arrangiamenti sono curati da Roberto Terranova, con l'idea di portare avanti la Sicilia con un album da uno stile moderno con un'ispirazione ai "Massive Attack" una band britannica del genere "trip hop".

Uscirà nel 2021 il primo Disco - "Parru cu tia" - la voce delle donne, un Disco elettro-folk entrato nella cinquina Tenco come miglior Album in dialetto e vincitore del premio nazionale "Folk and World" del 2022.

«Un album che continua a darmi grandi soddisfazioni», ammette. All'interno dell'album, oltre alla poesia di Ignazio Buttitta narrata da Salvo Piparo e che dà il nome al nuovo lavoro, c'è un omaggio a Giuni Russo, e c'è un brano - "Aria di na jurnata".

Racconta la storia di una donna che vive in una clinica psichiatrica e che chiudendo gli occhi immagina con tutta la sua fantasia di poter respirare aria di campagna e un mondo normale, ma in realtà vive in una stanza dove la luce entra dalle grate di una finestra.

Manutsa sogna ancora altri album. «Finchè avrò la forza vorrei portare sempre avanti la voce delle donne». A proposito del fenomeno della violenza sulle donne tanto divulgato nei social, Manutsa afferma: «Noi donne dovremmo scendere in piazza per l'ottenimento di leggi che ci cautelino sia fisicamente che moralmente».

Manutsa sogna un musical: «Mi piacerebbe portare le canzoni della voce delle donne, sotto i riflettori, in Teatro con un musical fatto di sole donne». Il prossimo album a cui sta lavorando l'autrice palermitana si chiamerà "Muta". Manutsa anticipa che parlerà di una donna che tace e che va in mutazione.

Manutsa ha una vena ben radicata in memoria di Giuni Russo di cui spera di poter far uscire al più presto un video clip tutto suo.
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