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A Bagheria in scena “Dramlot”

  • 28 dicembre 2005

Interessante proposta culturale è quella che ci giunge dalla provincia (e parliamo di una cittadina illustre, Bagheria (vicino Palermo), nota tra l’altro per le sue belle e antiche ville, segni tangibili di un glorioso e ricco passato), e in particolare dal Teatro Branciforti (in via Del teatro), nell’ambito di “Scenacontroscena”, rassegna di teatro e musica, organizzata con il sostegno del locale assessorato alla Cultura. Qui infatti il 28 e il 29 dicembre, alle 21, la compagnia marchigiana Vicolo Corto presenta “Dramlot- ipotesi tragica per maschera comica” , con Loretta Antonella, Massimo Barbini, Francesco Giarlo, Laura Graziosi, Monia Papa e Stefano Tosoni. La regia dello spettacolo è di Michele Modesto Casarin (aiuto regia di Manuela Massimi, ideazione costumi di Licia Lucchese, realizzazione costumi di Caterina Volpato, disegno luci di Massimiliano Romanelli, maschere Compagnia Vicolo Corto, scenografie Niba & Mao). Alla base dello spettacolo ci sono testi drammatici quali "Elettra" di Euripide, "Il lutto si addice ad Elettra" di O'Neill, "Amleto" e "Macbeth" di Shakespeare e altri ancora. Le forze spaventose, devastanti, le potenti passioni evocate dalla tragedia costituiscono il fondamento di questo lavoro. Eppure se solo si prova a cambiare prospettiva, ad osservare le cose da un altro punto di vista, tutto può cambiare. E' così che ci si ritrova a ridere anche della tragedia come si rideva, da bambini, al luna park di fronte allo specchio deformante e alle sue grottesche immagini riflesse. «Con “Dramlot” – dichiara la compagnia – Vicolo Corto continua il viaggio verso nuove forme nella Commedia dell’Arte. Dagli archetipi più classici (buono, cattivo, vecchio, giovane, servo, padrone) il lavoro si è spinto all’analisi di nuovi personaggi. Si è scelto di usare una scenografia minimale, sfruttando quindi uno spazio "vuoto" come contenitore della messa in scena. Anche la ricerca del testo è stata condotta lontano dalle tematiche della maschera comico-farsesca, elaborando, invece testi ‘alti’ e drammatici. Tutto ciò ha permesso di giocare o meglio di delirare su quelle che sono le meschinità dell'uomo: l'ambizione, il sopruso, il rancore, la vendetta e altre nefandezze che spingono spesso a sostituirsi a Dio persino sulle scelte di vita o di morte».

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Ed è così che ancora una volta gli attori sul palcoscenico attraverso la maschera diventano una sorta di "parafulmini" atti ad esorcizzare paure e debolezze del pubblico tramite momenti di divertimento e di gioco. Tale caleidoscopio di forme per questa "ipotesi tragica per maschera comica" è stato riassunto nel titolo “Dramlot”, ovvero dramma inventato, parafrasando così il termine gramlot, messo in uso da Dario Fo, il quale significa letteralmente linguaggio inventato. La compagnia Vicolo Corto nasce nel 1999 dall'incontro tra alcuni attori marchigiani. L'interesse in comune è un teatro fuori dagli schemi e dalle classificazioni. Fin da subito si decide di non rimanere chiusi e intrappolati in una tipologia specifica di teatro, né si va alla ricerca di uno stile preordinato. Da qui nasce la curiosità di approfondire lo studio della maschera, che non segue i canoni tradizionali della commedia dell'arte, di cimentarsi nel teatro ragazzi e mettersi di fronte ad un pubblico diverso, meno formale ma sicuramente più spontaneo, fino ad immergersi in un teatro fisico e di sperimentazione che mette in crisi tutte le certezze del teatro tradizionale. Da queste scelte artistiche seguono tanti progetti tra cui, recentemente, l’idea di aprire uno spazio teatrale nella zona industriale di Ancona per promuovere spettacoli “alternativi” e seminari di approfondimento. Tra le principali produzioni di Vicolo Corto troviamo "Pagine di un libro aperto", primo spettacolo prodotto nel 2000, al quale seguono "I 3…4 porcellini" nel 2001, "Brutto come un anatroccolo" e "Il Corvo - favola urbana in tragicommedia" (tratto da "Il Corvo" di Gozzi) nel 2002 e "Donne in tempo di guerra" (liberamente ispirato a Le Troiane di Euripide). Il costo del biglietto per “Dramlot” è di 7 euro l'intero, 4 il ridotto. Per tutta la rassegna l’abbonamento intero è di 60 euro, 45 il ridotto per studenti. Per ulteriori informazioni telefonare al 338.2304951 oppure via e-mail info@controscena.com.

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