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Ai Candelai il teatro-danza Butoh con “Angeli”

  • 21 giugno 2005

Di nuovo l’associazione culturale palermitana Candelai (via Candelai 65) apre le sue porte ad uno spettacolo di teatro danza Butoh, opera della straordinaria coreografa Sayoko Onischi, dal titolo “Angeli”, che andrà in scena il 22 giugno alle 21.15. Lo spettacolo è un altro dei frutti che sono maturati in questi anni di collaborazione avvenuta tra la danzatrice giapponese e l’Associazione Siciliana Danza, fondata nel 1993 da Alessandra Manzella. Sayoko Onischi, infatti, dopo avere vissuto parecchi anni in Europa partecipando con grande successo a diversi festival internazionali, ha deciso di venire a Palermo per creare proprio qui, con i giovani danzatori (ragazzi e ragazze) siciliani di questa Associazione un laboratorio di teatro-danza Butoh. E’ così avvenuto un importante incontro artistico tra due civiltà (la giapponese e la arabo-mediterranea) che ha portato ad una vera e propria comunione di culture e soprattutto alla diffusione nella nostra città di questa meravigliosa danza orientale . Il Butoh, che letteralmente significa danza camminata, pestata con i piedi (dagli elementi dell’ideogramma giapponese bu= danza, toh=passo, piede), nasce negli anni venti quando alcuni danzatori giapponesi andarono in Germania a studiare la danza europea. Prese vita così questa particolare forma artistica, sintesi di danza e teatro, che “pestando con i piedi” faceva volare il corpo e la mente.

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Il Butoh degli inizi era visto come provocatorio, fisico, erotico e al tempo stesso grottesco. Alcuni lo definirono "la versione punk della danza classica giapponese". I volti dipinti, le teste rasate, la nudità dei danzatori di Butoh, le distorte coreografie creavano, infatti, un forte contrasto con l'estetismo della danza tradizionale. Oggi il Butoh, con il suo miscuglio di elementi giapponesi e occidentali si è allontanato dalle sue origini e si è divulgato nel mondo assumendo forma diverse a seconda degli artisti che lo rappresentano. L'aspetto unificante di tutte queste nuove forme è la spiritualità e la severissima preparazione che l'artista deve possedere per poter realizzare la sua performance. Il Butoh, infatti, ha molto a che fare con la meditazione e l'addestramento delle arti marziali ma anche con la danza nel senso tradizionale, elemento questo comune a tutte le forme di arti marziali che hanno origine nell' estremo Oriente. Caratteristiche coreografiche del Butoh sembrano ancora essere i corpi dipinti (di bianco, d'oro, argento o, viceversa, la assoluta, totale nudità), le teste rasate o l'acconciatura sovraccarica ed elaborata, mentre la danza con gesti lenti e posizioni contorte è tesa ad evocare immagini di paura e disperazione o di erotismo ed estasi.

Il Butoh, inoltre, mette in comunicazione il mondo interno ed il mondo esterno dell’attore/ballerino. Questi non deve semplicemente esprimere un’emozione o un’idea astratta ma deve smettere di essere se stesso e trasformarsi completamente in qualcuno o qualcosa, in una parola deve subire una vera e propria metamorfosi. “Angeli”, lo spettacolo del prossimo 22 giugno ai Candelai, affronta il tema degli opposti di cui è costituito l’intero universo. Il mondo orientale si basa su due elementi lo ying e lo yang: l’ombra e la luce. Un angelo caduto negli inferi troverà la luce nel buio. Un angelo dal cielo vedrà lì l’ombra. La coreografia è di Sayoko Onischi, il coordinamento di Alessandra Manzella. Gli interpreti sono Chiara Burgio, Iolanda Moro, Fabio Zummo, Cristina Siddiolo, Daniela Santoro, Anna Maria Costantino, Valentina Ferraro, Angela Culletta, Enrico Frantone, Antonio Leto, Antonio Prizzi, Luciana e Simona.Il costo del biglietto è 4 euro. Informazioni ai numeri dell’Associazione Siciliana Danza 091346507 e 3385704339 oppure ai Candelai al numero 091327151 o 3337002942.

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