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Bambini in carrozza per Serpotta

Le undici carrozze porteranno cinque bambini per oguna, ma ad aprire il corteo sarà una carrozza “musicale” poiché custodirà al suo interno quattro musicisti

  • 23 dicembre 2003

Cinquanta bambini di mattina e cinquanta di pomeriggio sfileranno in carrozza per Palermo, martedì 23 dicembre, nel nome di Giacomo Serpotta. Continuano, infatti, le manifestazioni targate Comune di Palermo, dedicate allo scultore palermitano. Ad organizzare l’insolita iniziativa è Ludovico Caldarera dell’associazione culturale “Teatro delle Beffe”, in collaborazione con l’associazione “Dipingi la pace”, la seconda circoscrizione di Brancaccio ed il quartiere di Borgo Vecchio.

«Il nostro obiettivo è quello di lasciar vivere la città in modo diverso ai ragazzi dai sei ai dieci anni – spiega Ludovico Caldarera - Si tratta, poi, di bambini che non hanno mai preso la carrozza e che non escono spesso dai loro quartieri. Di mattina, infatti, parteciperanno i ragazzi di Settecannoli e Brancaccio, mentre di pomeriggio toccherà a quelli di Borgo Vecchio». L’appuntamento è alle 10 a Brancaccio (di pomeriggio, invece, si parte alle 15 da Borgo Vecchio) con un percorso di tre ore, in tutto. Punto d’arrivo dell’insolita carovana che attraverserà diverse parti della città (da via Libertà a via Ruggero Settimo, passando per via Maqueda e via Roma) è l’Oratorio del Santissimo Rosario (Largo Cavalieri di Malta).

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Le undici carrozze porteranno cinque bambini per ognuna, ma ad aprire il corteo sarà una carrozza “musicale” poiché custodirà al suo interno quattro musicisti che allieteranno le strade del centro con musiche barocche: Dario Sulis, Aurelio Fragapane, Massimo Vella, Alberto Di Rosa. «Non è la prima volta che organizziamo un’iniziativa itinerante – continua Ludovico Caldarera – poiché avevamo già provato con i pullman. Davanti all’oratorio, le carrozze si disporranno a semicerchio, e ad accogliere i bambini sarà Cocò Gulotta, l’attore palermitano che per l’occasione si trasformerà in un narratore speciale. Sarà Giacomo Serpotta».

All’ingresso dell’oratorio, due mimi (Anton Giulio Pandolfo e l’argentina Pipi Saviello) vestiti di bianco si lasceranno plasmare fino a diventare due statue viventi che, appena entrati nell’oratorio, i bambini riconosceranno tra gli stucchi del Serpotta. A scolpire le due statue sarà lo scultore Serpotta-Gulotta che, contemporaneamente, racconterà la sua biografia, mentre i musicisti continueranno ad eseguire brani di musica barocca.

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