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Casini a Palermo: Costa vicino al modello-Monti

Il segretario nazionale dell'Udc in visita a Palermo per sostenere la candidatura a sindaco di Massimo Costa che «si avvicina molto al modello-Monti»

  • 2 maggio 2012

Dopo l’appuntamento elettorale al teatro Politeama, che ha visto l’assenza proprio del leader Udc, nella conferenza stampa al comitato elettorale di Costa, Pierferdinando Casini ha sostenuto con convinzione la sua candidatura. «La scelta di Massimo Costa fu presa dal Terzo polo, inizialmente. Oggi credo che la sua candidatura si avvicini molto al modello-Monti più che a un tentativo di ricostituire vecchie formule politiche. Anzi - ha aggiunto Casini - credo che Massimo possa portare avanti quella operazione di svecchiamento della classe dirigente che tanto serve a questo Paese». Il leader Udc si attende «che Costa segni la discontinuità col passato. Non credo infatti che il Pdl punti alla continuità. Il fallimento della passata amministrazione è sotto gli occhi di tutti».

Alleanza con il Pdl definita “anomala” da Casini. Nonostante “la stima personale” nei confronti di Angelino Alfano, e nonostante le alleanze dell’Udc con Mpa e Pd in altre realtà locali, Casini ha voluto precisare che non esiste alcun laboratorio politico e che il “modello Palermo” non è esportabile a livello nazionale. «Ma le amministrative, appunto - ha precisato Casini - hanno un orizzonte locale, ristretto. Non sono dei laboratori politici».

Il leader Udc ha parlato anche della situazione regionale. Con al fianco il segretario regionale Udc, Gianpiero D’Alia, Casini non ha usato giri di parole. «Se Lombardo intende riproporre l’attuale coalizione di governo alle prossime Regionali, l’Udc non ne farà parte». «Le scelte in Sicilia - ha continuato Casini - saranno prese dal coordinatore D’Alia e dai dirigenti regionali. Io non interferirò. Ma una cosa la posso dire certamente: il nostro giudizio sulla giunta Lombardo è fortemente negativo. Per questo abbiamo deciso di distaccarci».

Una dichiarazione per placare le voci di un possibile corteggiamento sia dell’Mpa sia del Pd. Su questo Casini è stato netto: «Lo dico sia all’Mpa e che al Pd: se si pensa - ha detto il leader centrista - di riproporre un’alleanza che ricalchi quella attualmente al governo della Regione, l’Udc non ci sarà. Crediamo che la giunta non abbia operato bene, e se ci viene chiesto un restyling di quell’esecutivo, noi non ci saremo». Altro tema trattato dal leader centrista la vicenda giudiziaria di Lombardo. «Io mi auguro - ha detto Casini - che Lombardo sia estraneo alle infamanti accuse che gli sono rivolte. Ma vorrei che mi venisse riconosciuto di non aver in nessuna occasione strumentalizzato questa vicenda. Anzi - ha concluso Casini - mi ripugna anche il solo pensiero di farlo».

Casini ha anche svelato un retroscena: «Vado a trovare Cuffaro ogni mese». «Lo dico apertamente, e non solo non me ne vergogno, - ha affermato il leader centrista - ma ritengo che faccia parte dei miei doveri di uomo e di cristiano». Massimo Costa si è detto «felice della presenza oggi di Casini. Io - ha raccontato Costa - ho dato il mio ok alla candidatura mettendo come condizione la presenza dell’Udc nella coalizione». «Noi - ha continuato - siamo la vera novità di questa campagna elettorale. Faccio un appello al voto contro l’antipolitica che sta dilagando. Noi vogliamo dare ai cittadini la possibilità di riscoprire la politica vera, quella che si basa sui valori cristiani e non attraverso le logiche di spartizione proprie di un vecchio modo di fare politica. Gli altri sono visti e rivisti. Noi siamo il nuovo».

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