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English Garden, l'energia del pop punk

  • 18 dicembre 2006

Band: English Garden
Titolo: Starry Nights of a Broken Heart
Anno:2005
Etichetta: Autoprodotto

Già dal nome di questa formazione palermitana, English Garden, si possono ben percepire suoni e colori del buon punk rock inglese. Saranno forse le origini anglosassoni di alcuni componenti della band, o il grande amore per questo genere musicale che fanno di questo disco un buon prodotto ben mixato e registrato. Gli English Garden nascono a Palermo nel maggio 2003 e dopo una lunga partecipazione a festival e rassegne rock locali arrivano finalmente a incidere il loro primo full-lenght contenente ben otto brani. “Starry Night of a Broken Heart”, questo il titolo del disco con buone sonorità emo-pop punk.

Il primo pezzo di questo lavoro, “Don’t look back” coinvolge, fa muovere spontaneamente il corpo e stupisce quasi in tutto l’album la voce fascinosa di Givanni Li Causi che si distingue ricordando all’ascoltatore gli Smashing Pumpkins, un po' più melodici come in “Broken Souls”, pezzo che si può cantare e ascoltare all’infinito. Gran bella chitarra in “She divides my heart”, dove viene fuori tutta l’energia di questa formazione che in “Queen of my ass” (musicalmente ricorda un pezzo dei Green Day) impone una forza molto trascinante.

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Ascoltando il disco si capisce subito che i tre musicisti palermitani avranno passato un lungo periodo in studio di registrazione provando e riprovando per creare la giusta atmosfera sonora a pezzi come “1000 miles ago” e "The sweetest moments of my life” in cui i vari strumenti si fondono in maniera compatta con melodie che non rischiano di essere noiose. I suoni di questo progetto sonoro presentano una carica di intelligente pacatezza e di raffinata delicatezza che vengono ben fuori in brani come “August’s nights” e l’ultima traccia “So long last time”, brano che riporta ad una profondità simile ad una formazione storica: gli Smiths. Insomma un buon lavoro quello portato avanti da Giovanni Li Causi voce e chitarra, Luigi Li Causi batteria e Vincenzo Di Stefano basso e cori. Un disco quello degli English Garden veramente da ascoltare e visto che siamo prossimi alle festività natalizie, potrebbe essere una colonna sonora delle vacanze, non quelle di Vanzina, ma di chi ama la buona musica.

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