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I "pupi" d’Asia al Festival di Morgana

  • 12 novembre 2006

Le storie di Buddha e quelle di Rinaldo, le epopee balinesi e la visione occidentale del misterioso oriente: le tradizioni delle marionette asiatiche incontrano i pupi siciliani. “The Puppets of Asia” è il tema della trentunesima edizione del “Festival di Morgana. Rassegna di opera dei pupi e di pratiche teatrali tradizionali” organizzato dal museo internazionale delle marionette “Antonio Pasqualino” di Palermo che ospiterà fino al 10 dicembre gli spettacoli di alcune compagnie marionettistiche dell’Asia sud-orientale (“Marionettes du Kerala” dell’India, “Vietnam National Puppetry Theatre”, “Taw Winn Puppet Group” del Myanmar e “Wayang Kulit” di Bali) e delle siciliane “Compagnia Carlo Magno” (Palermo) e “Compagnia marionettistica dei fratelli Napoli” (Catania).

Il 17, 18 e 19 novembre il “Vietnam National Puppetry Theatre” presenterà un repertorio di scene tipiche tradizionali eseguite con le marionette acquatiche, una tecnica risalente al dodicesimo secolo che sfrutta l’acqua per animare i burattini e che non ha eguali al mondo, frutto del profondo legame della cultura vietnamita con l’elemento acquatico. Le rappresentazioni del “Taw Winn Puppet Group” del Myanmar (ex Birmania), per la prima volta in Italia, sono tematicamente divise in due atti: una prima parte porta in scena i miti della creazione del mondo, le presentazioni degli animali e degli spiriti e l’inizio delle dinastie regali; la seconda parte invece racconta avventure di eroi epici che sono tutti considerati incarnazioni di Buddha. Gli spettacoli saranno rappresentati l'1, 2 e 3 dicembre.

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Il “Wayang Kulit” (Teatro delle ombre) di Bali chiuderà il festival portando in scena l’8, il 9 e il 10 dicembre le storie attinte dal patrimonio epico indiano utilizzando marionette di cuoio manovrate dietro uno schermo di tela per proiettarvi le ombre.
Il 16, 23 e 30 novembre sarà proposto un incrocio sperimentale di ritmi narrativi orientali con le rappresentazioni del teatro dell’ombra: con “Il volo di Etana” il pittore e narratore iracheno Yousif Latif Jarallah, accompagnato dal suo tamburo e dal contrabbasso di Lelio Giannetto, racconterà l’antico mito di Etana (il primo della trilogia babilonese della vita, della morte e dell’immortalità), storia di un uomo retto chiamato dalla divinità a regnare sugli uomini dopo il diluvio e ammesso nel regno celeste per guarire dalla sua sterilità che sarà illustrata visivamente dal teatro delle ombre di Elisabetta Giacone.

Per gli appuntamenti col teatro dei pupi siciliano, la palermitana Compagnia Carlo Magno diretta da Enzo Mancuso proporrà in un ciclo di spettacoli le storie del paladino Rinaldo ambientate in territorio asiatico: “Rinaldo consegna le armi” (14 e 15 novembre), “Arrivo di Rinaldo pellegrino in Damasco” (21 e 22 novembre), “Rinaldo imperatore di Trebisonda” (28 e 29 novembre) e “Rinaldo sottomette Balano e Balanetto” (5 e 6 dicembre). “Muller e Bengaria. Amori e guerre nel celeste impero” (24, 25 e 26 novembre) della catanese Compagnia marionettistica dei fratelli Napoli proporrà invece la visione ideale che delle tradizioni teatrali orientali aveva il pubblico occidentale: attraverso le vicende dei personaggi di Erminio della Stella d’Oro e della sua amata Gemma della Fiamma ambientate durante la guerra russo-cinese si ricostruirà la percezione di un Oriente lontano e fascinoso tramandata dalle iconografie letterarie e teatrali dell’inizio del Novecento.

Per tutta la durata della manifestazione sarà inoltre esposta nella sede del museo “Antonio Pasqualino” (sede anche degli spettacoli) la mostra fotografica “Kerala, un pacte avec les dieux” di Jonathan Watts che ripercorre la spedizione etnografica condotta da Laurent Aubert per conto del Musée d’ethnographie di Ginevra allo scopo di documentare le usanze rituali della regione nell’estremità sud-occidentale dell’India. Il costo per ogni spettacolo è 10 euro, 5 euro con la riduzione.

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