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I sunatura del Ninnarò

Dal 1995 uno spettacolo che si ripete, evento per chi lo mette in scena e per chi lo segue nel rito del Natale

  • 23 dicembre 2003

Turidduzzu (Filippo Luna) ci racconta la novena di Natale, accendendo, una dopo l’altra, nove candele, una per ognuno dei giorni che lo avvicina al momento della nascita. E’ la tradizione che torna viva in “Ninnarò”, presepe cantato e raccontato dalla compagnia Ditirammu, che andrà in scena al teatrino di via Torremuzza 6 a Palermo (alle ore 18 e alle 21 di giovedì 25 dicembre e alle 21 e alle 22.30 di venerdì 26, ingresso gratuito con prenotazione allo 091.6177865 – 335.6195408).

Dal 1995 uno spettacolo che si ripete, evento per chi lo mette in scena e per chi lo segue nel rito del Natale. «I quattro spettacoli hanno già praticamente il tutto esurito. - Dice Vito Parrinello, direttore artistico della compagnia e autore dello spettacolo insieme a Rosa Mistretta – Il Comune ci ha commissionato un solo spettacolo ma noi, per fare fronte alle richieste di un pubblico interessato e affezionato, abbiamo programmato anche tre repliche. Nonostante le molte prenotazioni ci piace rappresentare Ninnarò in uno spazio piccolo come era il coro della Chiesa di Santa Maria della Pietà, oggi inagibile dopo il terremoto, e come è il nostro teatrino. E’ importante il rapporto con un pubblico che segua da vicino per non perdere poeticità e sentimento».

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Ed in effetti grande è la suggestione che Ninnarò crea nello spettatore con i suoi canti e i suoi racconti, suggestione che nasce dalla rievocazione delle atmosfere tradizionali del Natale in Sicilia. «Abbiamo ripreso filologicamente, con attenzione e sensibilità, la tradizione dei sunatura sulla base di “U viaggio dulurusu di Giuseppe e di Maria” di Annulero, cantastorie del Settecento. – Continua Vito Parrinello - Ma la tradizione non è qualcosa di stabilito definitivamente. E’ personalizzata, viva, cambia col passare del tempo».

Ninnarò è parola della provincia di Caltanissetta. E’ l’edicoletta votiva che conteneva un piccolo presepe, di fronte al quale si raccoglievano sunatura e pubblico per i racconti della novena. Ed i sunatura sono ben in 14 sul piccolo palco del teatrino Ditirammu. Ci si stringe, ma l’importante è esserci tutti per uno spettacolo che a Natale non può mancare.

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