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"L'enigma Barabba", il fascino di un prigioniero di prestigio

  • 24 luglio 2006

Un prete crocifisso, un’anziana vecchietta uccisa, la sua badante polacca scomparsa nel nulla: questi gli ingredienti de “L’Enigma Barabba” (Dario Flaccovio ed., euro 13), secondo romanzo giallo del giornalista e scrittore palermitano Salvo Toscano, presentato a Palermo nei locali della galleria d’architettura Expa. Salvo Toscano sceglie la serialità dei personaggi e ritorna con i due fratelli Fabrizio e Roberto Corsaro, un giornalista e un avvocato che danno vita ad un romanzo che trascina il lettore in una storia dal divenire duplice e circolare allo stesso tempo, infatti due sono le indagini che inizialmente i fratelli seguono separatamente, per poi ritrovare un unico filo conduttore.

«Ho voluto scegliere due fratelli – spiega Toscano – perché non mi è mai piaciuta la figura del protagonista, così ho dato vita a questi personaggi, raccontando le loro vite, il loro lavoro, che in qualche modo mi appartengono e che comunque conosco da vicino». “L’Enigma Barabba” è un libro che non puoi lasciare a metà, perché l’intreccio della storia funziona fino alla fine, ogni personaggio ha una sua evoluzione e così come è entrato nella storia così ve ne esce in modo compiuto.
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Non di seconda importanza è lo stile, che riesce a fondere in sé la suspense del noir ai toni ironici e divertenti usati per descrivere i caratteri, le abitudini e i difetti dei personaggi. Un libro attraente soprattutto per la scelta originale del tema che funge da colonna portante della narrazione: gli studi sulla figura di Barabba, prigioniero liberato al posto di Cristo, su cui nel corso del tempo si sono intrecciate teorie e dottrine che esercitano un notevole fascino sul lettore. Forse anche un rischio la predilezione di questi argomenti ai tempi del tormentone Codice da Vinci.

«L’idea di incentrare il mio romanzo sulla figura di Barabba – continua Toscano – è stata una scelta del tutto anteriore all’uscita del Codice da Vinci, il mio interesse è nato dalla mia curiosità sempre abbastanza spiccata su questi temi, su cui tanti studiosi e ricercatori hanno scritto, ma anche dalla curiosità prodotta dal ritrovamento della tomba di San Giacomo, considerato fratello di Gesù». Possiamo aspettarci, anche se non a breve termine, un ritorno dei due “fratellini”, impegnati in una nuova avventura con l’augurio che mantengano sempre intatta la loro voglia di stupire il lettore.
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