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La Tosca di Puccini prima opera dell’anno

  • 16 dicembre 2006

Ha toccato il cuore di pubblici molto eterogenei, è insieme alla "Boheme" una delle più drammatiche e commoventi opere di Puccini, ma è anche una delle più rappresentate, e ha dato vita a diversi allestimenti e interpretazioni. Tutto questo è "Tosca", opera lirica in tre atti, su libretto di Giovanni Giocosa e Luigi Illica, che sarà in scena al Teatro Massimo di Palermo (piazza Giuseppe Verdi) dal 4 al 14 gennaio.

La regia è di Gilbert Deflo, la scena e i costumi sono curati da William Orlandi a dirigere l’orchestra, il coro, e il coro delle voci bianche del Teatro Massimo sarà Pinchas Steinberg. Si alterneranno, nei diversi turni, nel ruolo di Tosca Raffaella Angeletti, Susan Neves e Tatiana Serjan. Mentre il personaggio di Cavaradossi sarà interpretato, a turno, da José Cura, Zvetan Michailov e Andrew Richards.

Puccini, quando scrisse questo melodramma, si basò molto sul dramma storico omonimo di Victorien Sardou riducendolo e tagliando per molti tratti la cornice storica su cui si muoveva la storia, preferendo dar risalto alla storia d’amore tra Tosca e l’artista Cavaradossi, ostacolato fino alla fine dal truce Scarpia. La prima volta fu rappresentata a Roma nel lontano gennaio del 1900. Una storia molto bella che cattura lo spettatore mantenendolo sempre in uno stato di tensione, scandito da continui colpi si scena. La storia è ambientata a Roma nel 1800 sulla scia dei sentimenti rivoluzionari provenienti dalla Francia.

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Il plot prende inizio dalla fuga di Angelotti, ex console della repubblica romana, dalle prigioni di Castel Sant’Angelo il quale trova rifugio nella chiesa di Sant’Andrea della Valle dove la sorella, la marchesa Attivanti, gli ha trovato un momentaneo nascondiglio. Angelotti incontra l’amico Mario Cavaradossi, un pittore, quest’ultimo dopo aver ascoltato la sua storia e comprendendo le difficoltà dell’amico offre a lui la possibilità di rifugiarsi presso la sua villa in periferia. Durante il discorso tra i due entra in scena Tosca, donna dal forte temperamento ma anche molto gelosa e innamorata del suo Mario.

Tra i due nasce una discussione, motivata dal fatto che il pittore ha ritratto in un suo quadro la marchesa Attivanti, fatto che rende sospettosa la donna. Angelotti nel mentre fugge e quasi in contemporanea arriva il capo della polizia Scarpia che cerca il prigioniero. Da subito ha la percezione della complicità del Cavaradossi e per smascherarlo cerca di servirsi di Tosca solleticandola nella sua gelosia. Mario viene arrestato e da tutto questo prende piede la drammaticità degli eventi in cui l’amore coraggioso ma anche intraprendente di Tosca diventa il tema dominante di tutto il dramma.

La donna infatti farà di tutto per far liberare il suo amato, arriverà ad uccidere il perfido Scarpia, credendo di avergli estorto la promessa di salvare il suo amato. Infatti Scarpia, preso dalla bellezza della donna e sperando di poterla sedurre usa l’inganno : la convince che l’esecuzione a cui Cavaradossi andrà incontro è tutta una finta. Tosca però non cede alle lusinghe di Scarpia, anzi alla fine di un animato incontro in cui è riuscita pure ad ottenere il salvacondotto che consentirà loro di fuggire da Roma, lo pugnala.

Ma ecco che viene l’alba, il momento della "falsa" esecuzione di Cavaradossi, così crede Tosca e così pure spera il pubblico. Le fucilate colpiscono in pieno Mario. Tosca non appena le guardie si sono allontanate gli va incontro, lo chiama ma si rende conto dell’inganno e così incapace di continuare la vita senza il suo amore, inseguita dagli sbirri che hanno trovato il cadavere di Scarpia, si getta dalle torri di Castel Sant’Angelo. Una musica eccezionale quella di Puccini che riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore in quest’amore sperato fino all’ultimo, un amore che rimane schiacciato sotto il peso della morte e dell’odio. I biglietti si possono acquistare presso il botteghino del teatro aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 15.

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