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LGBT, omo-friendly e stereotipi: la riflessione

Taormina, ad esempio, è stato un luogo importante per il crocevia di LGBT, presenti nel territorio. Una dolce vita caratterizzata dal turismo omo-friendly

  • 4 settembre 2012

Negli ultimi anni, la vita quotidiana delle persone gay e lesbiche e le domande di riconoscimento che esse esprimono hanno guadagnato una collocazione stabile nel dibattito pubblico italiano, assumendo una rilevanza sempre maggiore per gli assetti istituzionali del Paese e per la collocazione dell’Italia nello scenario internazionale. Nonostante il confronto su questi temi contenga molti elementi tipici dei “dilemmi culturali”, tra stereotipi e convenzionalismi.

Rispetto, al passato, oggi, chi si trova a vivere una condizione omo, ha molti più canali per potersi informare, più possibilità di incontrare associazioni e persone che li aiuti ad affrontare l’iniziale momento di consapevolezza di sentimenti omoerotici. Un passo non necessariamente doloroso, però complicato. Deve avvenire una ristrutturazione dell’identità, non sempre accettata. Significa in qualche modo rinascere. La città di Palermo, la Sicilia, si trovano, se non tradizionalmente favorevoli nell’accettazione del fatto, disposti ad aprirsi in nuove dinamiche.

Taormina, ad esempio, è stato un luogo importante per il crocevia di LGBT, presenti nel territorio. Una dolce vita caratterizzata anche dal turismo omo-friendly. Tante le battaglie, le conquiste, ma anche le sconfitte. Negli ultimi tempi i media si son dovuti occupare di aspetti legati all’omosessualità in seguito alle dichiarazioni del candidato alla Presidenza della Regione, Rosario Crocetta. Dichiarazioni infelici, quando ci si tipizza vittoriosi per la propria sfera sessuale. Non si incarna una bandiera, magari è vero sì, gli omo risultano essere una casta imponente. Ma lasciamo stare coloro che non intendono dichiarare pubblicamente la loro dimensione sessuale. Ognuno deve vivere la propria vita, in libertà. Non si tratta di un atto impuro non dichiararsi “altro”, se questo non lede la morale altrui.

E la Chiesa? Diversi critici sostengono che l'atteggiamento della Chiesa Cattolica e di alcuni suoi aderenti rispetto agli omosessuali non sia di tolleranza e accettazione, ma che anzi arrivi alla discriminazione e all'omofobia. Lo stesso uso della parola tendenza al posto del termine orientamento, scientificamente corretto, dimostra un voler assegnare all'orientamento omosessuale una posizione secondaria rispetto a quello eterosessuale.

La comunione fra l'uomo e la donna è la prima rivelazione dell'amore di Dio per l'uomo. La differenza permette l'espressione di una complementarietà, che rende in tal modo possibile il dono delle persone. L’amore è universale. L’amore è il completamento della propria anima. L’amore è oltre la differenza di genere. Oltre.

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