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Miseria e nobiltà: commedia e gag al Biondo

Primo spettacolo della nuova stagione al Teatro Biondo, la farsa di Scarpetta interpretata da Paolantoni: la commedia degli equivoci e di situazioni comiche

  • 18 novembre 2008

Sarà lo spettacolo “Miseria e nobiltà”, farsa di Eduardo Scarpetta ripresa dal regista Armando Pugliese, ad inaugurare la nuova stagione 2008-2009 del Teatro Biondo Stabile di Palermo, in scena da mercoledì 19 fino a domenica 30 novembre, alle 21 per i turni serali, e alle 17 per i turni pomeridiani.

Lo spettacolo vede come protagonista principale lo scrivano Felice Sciosciammocca, interpretato da Francesco Paolantoni, nel ruolo che fu di Eduardo De Filippo nella farsa teatrale e di Totò nel riadattamento cinematografico del ’54 di Mario Mattòli. Lo scrivano è un poveraccio che vive miseramente alla giornata, insieme alla sua compagna e a suo figlio, con l’amico fotografo Pasquale, la moglie e la figlia di lui.

Sarà il marchese Eugenio (interpretato da Lello Radice) a dare il via a una commedia degli equivoci e a un susseguirsi di situazioni comiche: egli, infatti, chiederà a Felice e ai suoi coinquilini di fingere di vestire i panni dei suoi familiari, nobili che si oppongono all’unione tra il figlio e la bella Gemma (Mercedes Martini). Invece, il padre della ragazza, Don Gaetano Semmolone, acconsentirebbe entusiasta, poiché imparentarsi con dei “nobili” (in questo caso finti) sarebbe il suo sogno.
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È questo, uno dei personaggi più significativi della farsa perché rappresenta il grottesco della nobiltà contrapposto alla tragicità insita nella miseria, rappresentata da Felice e dalla sua famiglia. Don Gaetano, infatti, è un cuoco arricchitosi grazie ai beni ereditati direttamente dal suo padrone: è il più classico dei parvenu, mentre i suoi futuri “parenti” giocano a essere quello che non saranno mai, dei nobili benestanti, mangiando a sbafo e approfittandosene della situazione.

La regia di Pugliese rispetta sia l’ambientazione che la vicenda originaria di questo capolavoro di fine ‘800, riadattando, però, il testo al gusto del pubblico attuale: un compito arduo, ma comunque facilitato dall’attualità dei temi sociali approfonditi da Scarpetta. I miseri e i nobili della commedia sono, infatti, intrisi di sorprendente ed immortale contemporaneità, presi come sono dall’inseguire la loro piena realizzazione sociale.

Le scene sono di Bruno Garofalo, i costumi di Raimonda Gaetani, le musiche di Paolo Coletta. Il costo dei biglietti varia dai 15 euro per il ridotto della galleria ai 35 euro della poltrona. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al botteghino dello stabile, in via Roma 258, da martedì a domenica dalle 10 alle 13 , e dalle 16 alle 19, oppure telefonare al numero 091.7434341, o, infine, visitare il sito www.teatrobiondo.it.

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