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Palermo-Fiorentina 0-0: una partita stregata

Terza giornata, 22 settembre 2004, Palermo-Fiorentina 0-0

  • 23 settembre 2004

Il campionato a 20 squadre non si può concedere pause; e così, dopo appena tre giorni dall’entusiasmante pareggio ottenuto dal Palermo in casa dell’Inter, si è tornato a giocare. Terza giornata del torneo, turno infrasettimanale, mercoledì 22 settembre, Stadio Renzo Barbera: formazione ospite, la Fiorentina, neo promossa ma assoluta protagonista del mercato estivo. La squadra viola, allenata da Emiliano Monsonico, è stata da tutti indicata come una delle possibili rivelazioni della stagione, proprio insieme al Palermo: e così, quello di ieri sera appariva a tutti come uno scontro alla pari con una diretta concorrente per conquistare un posto nella parte “sinistra” della classifica. Il tecnico rosanero Guidolin ha cambiato qualcosa rispetto al match di San Siro: dentro Terlizzi al posto dello squalificato Biava, e Brienza in sostituzione di un Gasbarroni non ancora al top della forma. La partita inizia e il Palermo parte quasi subito in avanti: un paio di azioni in profondità non sortiscono effetti, ma al primo vero affondo sulla destra dell’argentino Santana, Toni viene strattonato a centro area da un difensore viola dopo aver ricevuto il pallone: l’arbitro, ben appostato, indica giustamente il dischetto del rigore. La partita sembra, così, arrivata ad una svolta; sulla palla va il Genio, Corini,: il suo tiro, però, non è molto angolato e il suo ex compagno di squadra, Lupatelli lo respinge. Sulla ribattuta arriva di gran carriera Zauli che si vede parare ancora un gran tiro da pochi passi; la svolta c’è stata, ma sicuramente non quella sperata dai 35.000 palermitani assiepati sugli spalti.

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Da questo momento il match si trasforma in un vero e proprio assedio alla porta della Fiorentina: una traversa colpita da Brienza, un palo preso in pieno da Zauli e un paio di rimpalli fortuiti sulle gambe dei difensori viola. Guardalben, intanto, è bravissimo a restare concentrato e ad evitare la beffa sull’unico vero pericolo corso nel primo tempo. Nella ripresa il ritmo è più lento: il campo del Barbera è in condizioni disastrose, e non facilita per nulla il compito ai ragazzi rosanero che, comunque, continuano a spingere alla ricerca della meritatissima rete del vantaggio. E sui piedi di Zauli si presenta un’altra occasione: lancio di Grosso a scavalcare la difesa, il n° 10 stoppa e tira di destro, ma Lupatelli riesce a ribattere con il petto: sulla palla si catapulta il neo entrato Raimondi (al posto di Santana), ma ancora il portiere, con la complicità del palo, evita la segnatura. Dall’altro lato la Fiorentina abbozza qualche contropiede e il Palermo corre un grosso rischio su un colpo di testa di Fantini uscito di pochissimo. Nient’altro. La partita prosegue, il pubblico spinge i propri beniamini, e prima dello scadere sulla testa di Toni c’è il pallone della vittoria: il bomber schiaccia con violenza, ma Lupatelli con un incredibile colpo di reni riesce a mandare in calcio d’angolo.

Il triplice fischio dell’arbitro Farina mette fine ad una partita stregata: una partita che il Palermo avrebbe certamente meritato di vincere per la mole e la qualità di gioco offerto. La gente ha giustamente applaudito la squadra e, dopo l’iniziale amarezza, si è usciti dallo stadio con la consapevolezza che spesso, queste partite, va a finire che si perdono. Un altro punto guadagnato, dunque, e, soprattutto, la certezza che il Palermo è una squadra solida, che sa ben giocare al calcio e che può davvero dire la sua in questo campionato un po’ strano in cui, il Messina, ha già battuto Roma e Milan. Tra due giorni Toni e compagni andranno a giocarsela a Torino, in casa di una Juventus schiacciasassi: sugli spalti del Delle Alpi, questo è certo, non mancherà il sostegno dei tanti tifosi rosanero e, chissà, che non possano essere ripagati.

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