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Palermo onora la Santuzza: un Festino per l'unità

  • 3 luglio 2006

“Viva Palermo e Santa Rosalia”. Come ogni anno, si rinnova l’appuntamento che accomuna i palermitani, e non solo, con minime eccezioni. Il Festino in onore della santa patrona della città non è solo un appuntamento dal particolare significato religioso, o un’occasione di aggregazione per la popolazione. Il Festino è umanità, umanità variegata e che si manifesta nei suoi aspetti più autentici e pittoreschi. Tradizioni che nell’evolversi frenetico dei tempi rimagono intatte da decenni, figure immutabili che ognuno di noi si aspetta di vedere: le bancarelle, i babbaluci, i bidoni di birra (semi)ghiacciata. Un evento ecumenico o interclassista, vedetelo come più vi piace.

Quest’anno siamo giunti all’edizione numero 382. Principali attrattive dello spettacolo saranno il testo in dialetto palermitano di Franco Scaldati e le coreografie acrobatiche di Daniel Ezralow, con i suoi ventiquattro ballerini. La rappresentazione, promossa dal Comune e diretta da Davide Rampello, inizierà alle 21 del 14 luglio e si snoderà in due tempi: il primo sul piano del Palazzo Reale, il secondo di fronte alla Cattedrale. La novità di quest’anno è rappresentata dalla presenza di soli due protagonisti, il Narratore (Franco Scaldati) ed il Medico (Vincenzo Ferrera), che parleranno due diverse lingue. Mentre il Medico interpreterà il testo italiano di Luca Masia (la lingua della ragione), il Narratore parlerà quel “siculo-palermitano” di tono aurorale (la lingua del sentimento della memoria) tradotto appositamente da Scaldati sul testo dell'autore.

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Accanto ai due protagonisti, altri due personaggi minori calcheranno la scena: la Prostituta, personificazione del peccato redento (Elisa Parrinello) e il Bambino (Giorgio Campisi), innocenza violata dai topi appestati che invadono la città-prigione. Come spiega Rampello, «I temi sono quelli del dolore e della colpa, non solo per la peste, ma per tutte le pestilenze che affliggono il mondo. L’uomo reagisce al male con i mezzi di cui dispone, come la ragione. Ma la ragione a un certo punto è impotente. La vera forza è allora la fede, che reinterpreta la vita».

Il Carro trionfale, con una nuova forma e nuove decorazioni, coniuga quest’anno pittura e scultura, con motivi ispirati al settecento e al Barocco siciliano e orientale. Sarà strutturato come un palcoscenico in movimento ed in continua evoluzione. La novità maggiore è costituita da un sistema di pistoni idraulici grazie al quale la struttura verrà completamente ribaltata, in modo da consentire lo svelamento della Santa. Come nelle due ultime edizioni del Festino, anche quest'anno, sarà trainato da ventiquattro marinai.

Terminato lo spettacolo il Carro, preceduto da tamburinai, si muoverà lungo il Cassaro in direzione dei Quattro Canti, dove il Sindaco salirà a deporre l’omaggio floreale ai piedi della statua di Santa Rosalia, pronunciando la frase rituale “Viva Palermo e Santa Rosalia!”, sotto una piccola pioggia di fuochi d’artificio, di coriandoli e petali di rosa. Il Carro proseguirà, poi, il suo cammino lungo la parte finale del Cassaro, e girerà per il Foro Italico, fermandosi di fronte al Palazzo Forcella-De Seta, col consueto spettacolo pirotecnico.

A corollario del Festino, il Comune ha organizzato una serie di spettacoli di musica folk e popolare sul tema di Santa Rosalia, ad opera di autori e gruppi palermitani. Il progetto 2006 s’intitola “Il tempio nei mercati” ed intende riavvicinare i palermitani ai luoghi che erano i principali centri produttivi e commerciali della città. Dal 3 al 14 luglio i concerti si svolgeranno in otto chiese barocche, scelte tra le tante che si trovano all'interno dei tre principali mercati storici della città: la Vucciria, il Capo e Ballarò. Su Balarm.it il calendario completo degli eventi, mentre per ulteriori informazioni sul Festino è possibile consultare il sito del Comune di Palermo.

La presentazione al palazzo arcivescovile ha visto il sindaco, Diego Cammarata, incentrare l’appuntamento sul tema dell’unità e della riconciliazione. «Faccio un appello a tutte le forze politiche, che spero l’accoglieranno – ha dichiarato – Per 364 giorni all’anno possiamo essere divisi su tutto, ma se per le due ore del corteo ci fosse un momento di unità e riconciliazione della città per sconfiggere il male – mafia, povertà, droga – sarebbe un bel segnale. Per questo chiamo accanto a me tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, salvo il diritto di criticare il Festino come si vuole, che ognuno può esercitare liberamente». Costo dell'organizzazione, un milione e 400 mila euro, contro i due milioni dello scorso anno.

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