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Quando una telefonata... allunga la vita

  • 24 luglio 2006

Una telefonata può davvero allungare la vita. Lo sanno bene gli operatori dell’A.F.I.Pre.S. Marco Saura onlus, l’Associazione famiglie italiane per la prevenzione del suicidio nata a Palermo nel 1995 e da allora costantemente impegnata nella gestione del disagio psichico, giovanile in particolare.

«Uccidersi è un atto di disperazione estremo» afferma Livia Nuccio, fondatrice e presidente dell’organizzazione «E’ rivendicare un personale senso di rabbia verso la vita». E sono tantissimi gli arrabbiati che ogni anno si arrendono, quasi un milione secondo la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, adolescenti in primis. L’incapacità di vivere non è mai un fatto individuale, ma sociale; ognuno muore per come ha vissuto, vittima di una società disgregata che genera solitudini, comportamenti autodistruttivi; come i cosiddetti “suicidi al rallentatore”, causati dal prolungato abuso di alcol e droghe o gli attentati kamikaze dei terroristi. Sul banco degli imputati anche i mass media, rei di un’eccessiva spettacolarizzazione del dramma.

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«E’ la perdita più difficile da elaborare, che attiva nelle persone vicine colpa, inadeguatezza e rancore», continua la nostra referente. I “sopravvissuti” si dilaniano su quanto si poteva fare o evitare, confrontandosi con il vuoto affettivo e di significati che il suicida lascia in eredità. Morti violente che schiantano l’anima e il proprio credo. Ne è dolorosa testimone la signora Nuccio, che ha perso in questo modo tragico il figlio ventitreenne Marco, a cui ha dedicato la sua struttura, impegnata sui più fronti.

Quello principale è costituito dal Centro di Ascolto “Telefono Giallo”, per chi vive, in prima persona o indirettamente, una forma di disagio, una fase critica (lutti, malattie fisiche invalidanti, ecc.). Perché i percorsi della vita sono spesso tortuosi, senza indicazioni segnaletiche ed è facile smarrirsi. «Abbiamo pensato al giallo in omaggio alla solarità ambita ma anche come momento di sosta. Davanti un semaforo, questo colore impone di fermarsi; l’attimo di riflessione in attesa del via».

Il servizio, completamente gratuito, è attivo tutti i giorni, 24 ore su 24. All’ascolto una trentina di volontari opportunamente formati con la supervisione del Dipartimento Salute Mentale dell’Ausl 6 di Palermo. A loro sono affidati capacità di ascolto, empatia, tempestività nell’azione e massima riservatezza. La Sicilia si conferma la seconda regione d’Italia per il numero di atti suicidi, (45 in media ogni anno nella nostra città), 1.173 i contatti registrati finora, 57 i tentati suicidi impediti grazie al celere intervento.
Tre le principali cause individuate, nell’ordine: depressione, ansia generalizzata e difficoltà relazionale. Anche l’emigrazione paga il suo luttuoso tributo e sono sempre più numerosi gli stati depressivi tra anziani e bambini, precoci vittime del mal di vivere.

Al supporto telefonico si affianca quello del Centro di Accoglienza, dove vengono inviati i casi che richiedono una valutazione più attenta o la presa in carico dei servizi sociali di competenza. In questo spazio di incontro l’équipe multiprofessionale offre consulenza giuridica e psicologica, sostegno terapeutico, gruppi di “Elaborazione Lutto” per i familiari dei suicidi. «Questo argomento è ancora un tabù, la gente ha vergogna dello stigma sociale» continua la responsabile. Ai “pubblici peccatori”, in passato, era vietata persino la sepoltura ecclesiastica. Per abbattere paure e pregiudizi l’associazione organizza convegni e campagne di sensibilizzazione per un benessere ad ampio raggio, in collaborazione con istituzioni, enti socio-sanitari e scuole del territorio.

Nella propria sede, inoltre, l’A.F.I.Pre.S. gestisce il “Centro di documentazione, Studio e Ricerca” sul fenomeno ed il Centro Aggregativo “I Girasoli” rivolto a minori e familiari a rischio di marginalità sociale, con percorsi di orientamento e laboratori in cui arte e gioco diventano strumenti educativi.

Nonostante il riconosciuto valore, dopo otto anni, il centro di emergenza telefonica palermitano rischia di chiudere per il mancato rinnovo del finanziamento comunale. Dal 31 dicembre scorso tutte le spese sono a carico di volontari e donatori, una situazione non più sostenibile, a cui l’Assessorato all’Igiene e Sanità replica con l’assenza di fondi per la copertura finanziaria. Ad agosto, per la prima volta, il Telefono Giallo cesserà di squillare nell’attesa che qualcosa cambi. «E’ come se Marco morisse di nuovo» conclude con amarezza Livia Nuccio.

Il suicidio mette a nudo il senso della vita e della sofferenza. Nel vicolo cieco di un mondo in agonia l'unica via d'uscita è vivere la nostra personale avventura nonostante tutto, nel bene e nel male; aspettando, come suggeriva il filosofo William James, "Il giornale di domani". Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.afipres.org o contattando i seguenti recapiti:
800 809.999 (attualmente attivo nella sola Palermo); 091.688.79.12 dal lunedì al venerdì (ore 9-13); 091.685.97.76 dal lunedì al venerdì (ore 16-19), sabato e domenica (ore 9-13, 16-19); 333.8733186 dopo gli orari di chiusura.


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