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Quartiere Albergheria: terra di tutti e di nessuno

Materassi, divani, mobili, elettrodomestici e scatole di cartone: piena di rifiuti la zona che va dall'Ospedale dei Bambini fino allo studentato San Saverio

  • 17 novembre 2012

Se come diceva Harvey, è la società che fa la spazzatura, allora la società palermitana non è messa molto bene. Se ciò che vediamo è il prodotto di come viviamo, possiamo facilmente dedurre che alcuni palermitani non vivano in maniera adeguata la città.

Nel quartiere dell’Albergheria, da mesi rifiuti ingombranti si accumulano vicino al campetto di calcio tra via Luigi Siciliano Villanueva e via Tina di Lorenzo, poco distante dall’Ospedale dei Bambini, fino a deviare il traffico per più di una decina di metri. Non vengono risparmiate neanche le zone limitrofe alla Chiesa e al pensionato studentesco di San Saverio. Dai materassi ai divani, passando per mobili ed elettrodomestici, fino alle scatole di cartone: quasi un negozio di arredamento fai-da-te, verrebbe da pensare. In parte è vero, dato che causa principale di questa triste situazione è da attribuirsi al mercato dell’usato nel vicino giardino comunale.

Ogni giorno i venditori, rimosse le bancarelle improvvisate sul marciapiede o sulla strada, abbandonano la merce invenduta dove meglio capita: in strada o ammassata accanto ai cassonetti. E a poco valgono le norme e le sanzioni Amia: multe da 105 a 620 euro per l’abbandono dei rifiuti ingombranti, che dovrebbero essere portati alle “Piazze pulite”, le isole ecologiche di raccolta.

Partono quindi le richieste e i progetti di rilancio del quartiere. Da un lato il parroco di San Saverio, don Cosimo Scordato, si è fatto promotore di azioni di recupero della zona incontrando diverse volte l’Amministrazione comunale. Oltre alla soluzione dell’emergenza rifiuti ha chiesto l’assegnazione di locali che possano servire da dormitorio pubblico e mensa comunale.

Dal canto suo Marco Di Marco, assessore alle Attività produttive, sta elaborando una regolamentazione per il mercato, individuando un’area definita con stalli numerati che avranno assegnazione mensile. Il mercato sarà limitato solo al sabato e alla domenica all’interno dell’Albergheria e nei giorni feriali sarà spostato in altre aree della città. Inoltre gli esercenti dovranno possedere una certificazione di lecita provenienza della merce e saranno responsabili per la pulizia dell’area.

La regolamentazione dovrebbe far rientrare l’emergenza e, si sa, l’obbligo è spesso più forte del buonsenso: l’esercente sarebbe “costretto” al rispetto delle norme e del territorio, il Comune vigilerebbe sulle aree di sua competenza senza far trascorrere mesi prima di prendere provvedimenti e l’Amia potrebbe dare il via alle opere di pulizia delle strade prima che l’emergenza rifiuti venga aggravata dal fattore igiene. Ma le norme tardano ad arrivare, e il quartiere non può ancora avere il suo lieto fine. È una terra di tutti, di nessuno, usata e abusata.

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