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Sex and Sicily

  • 7 agosto 2006

Chi l’avrebbe mai detto, i siciliani “innovatori” dell’ars amatoria, cultori di una sessualità genuina e rilassata. E’ quanto emerge da una recente indagine demoscopica condotta dalla società Astra Ricerche, per conto della Bayer. Titolo della delicata ricerca “Gli italiani, la spontaneità e i tempi nell'amore”, che ha indagato “sotto le lenzuola” di 1.500 connazionali, campione rappresentativo di 47 milioni di persone dai 18 anni in su. A sorprendere più di ogni altro dato l’apertura di vedute della popolazione isolana, che supera nettamente la media nazionale.

Al bando stantii pregiudizi, tabù, rapporti “usa e getta”; il macho che non deve chiedere mai ha ceduto il posto al compagno che ama condividere, che sa dosare ascolto e passione. Emerge così una nuova cultura amorosa: il 54% degli adulti siciliani reputa il benessere erotico essenziale nella vita di coppia, da assaporare fino in fondo, con reciproco scambio affettivo e sensoriale.

Questo l’identikit degli “amanti sensibili”: 18-54 anni, livello d'istruzione e tenore di vita medio-alto, per lo più impiegati, lavoratori autonomi, internauti. Se davvero l’uomo viene da Marte e la donna da Venere, la Sicilia gode di una congiuntura astrale decisamente favorevole. Certo, persiste ancora una concezione arcaica dell’eros, specie tra gli anziani, intrisa di stereotipi e del “non si dice” ma il “far bene all'amore fa bene all’amore” avanza inesorabile, conquistando sempre più proseliti.

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La nuova rivoluzione sessuale esorcizza falsi miti e conquista nuovi nemici, primo su tutti lo stress, piaga sociale contemporanea che influisce negativamente sulla qualità delle relazioni. Lo studio condotto dall’Astra rivela che un siciliano su due è vittima della “società della fretta”, un circolo frenetico di appuntamenti e scadenze che spinge alla pianificazione dei momenti intimi, da segnare in agenda come l’ennesimo impegno. I tempi dell’amore scanditi dalle lancette dell’orologio determinano: insoddisfazione, calo del desiderio, ansia da prestazione. Dilagano rimedi farmacologici “miracolosi”, consigli degli esperti, talk show tematici, inchieste più o meno attendibili.

Decido di condurne una in veste di antropologa sessuale sondando amici e conoscenti. Primo dato assoluto del “sex and the city” locale: i maschietti sono decisamente più imbarazzati nell’affrontare l’argomento, al contrario del gentil sesso prodigo di dettagliate informazioni. Per entrambi l’erotismo ha un ruolo fondamentale, per le donne è il canale comunicativo privilegiato, che conduce alla conoscenza profonda. «Una finestra sull’altro» secondo Elisa, 27 anni, studentessa, «che nel mio caso si apre circa ogni sei mesi…». L’autoironia accomuna molte risposte «Il mio rapporto col sesso? Direi che sono una credente non praticante» afferma Anna, single “suo malgrado”.

«Io non l’ho ancora capito bene, questo è il motivo che mi spinge a frequentare sempre persone diverse, a scopo puramente didattico» dichiara Vincenzo, project manager e single impenitente. Incerto appare anche Alessandro, scrittore e fidanzato. «Io e il sesso? Bè, lui non mi ricambia quanto vorrei…» e aggiunge filosoficamente «Se solo noi uomini avessimo usato l’energia impiegata a guardare i fondoschiena delle ragazze e tentare approcci sessuali in cose più serie, a quest’ora avremmo conquistato galassie, sconfitto la morte…».

L’aspetto ludico viene spesso tirato in ballo «L’eros è un’esperienza gioiosa, un viaggio nell’intimità propria ed altrui» sostiene Edoardo, fotografo, stato civile: “recluso”. «Il gioco è la chiave di una buona intesa. Il miglior preliminare? Una risata ». Per Eva, 27enne “libera professionista sentimentale”, è un momento di evasione, in cui esprimere se stessi, superando i propri limiti. Per tutti sono da evitare assolutamente mancanza di curiosità, routine, scarsa attenzione ai "tempi" ed alle esigenze dei partners, mediocre considerazione di sé. ll desiderio ha bisogno di autostima e stima reciproca. «Una relazione entra in crisi quando si dà l’altro per scontato» continua Vincenzo. «Nell’epoca del consumismo anche le relazioni hanno una data scadenza; è trendy essere single, non legarsi, perchè fermarsi se puoi avere tutto?»

Anche i ruoli uomo/donna risultano profondamente cambiati, su questo punto gli intervistati concordano pienamente. «Oggi c’è più libertà nell’affermazione sessuale, liberarsi dalle etichette può spingere a provare nuove geometrie amorose. Ogni coppia è una storia a sé». rivela Daniela, amante delle donne. «Io mi innamoro delle persone, a prescindere dal loro sesso» confida Andrea, 25 anni, laureato in Lettere. «Senza dimenticare che la bisessualità raddoppia le tue chances per un appuntamento il sabato sera». Conclude citando Woody Allen.

«Spesso i maschi bruciano le tappe» aggiunge Eva. «Devono scoprire il piacere della lentezza, dei piccoli particolari. L’ attrazione è cerebrale, ha bisogno di leggerezza, creatività». L’incontro-scontro fra i sessi genera aforismi e battute continue, memorabile quella dello scrittore Quentin Crisp “E’ l'unico tipo di guerra in cui i nemici dormono regolarmente insieme”. Sofia, 35enne, mamma single ed estetista, grazie alla sua professione ha un osservatorio privilegiato sull’universo femminile. «Le nuove generazioni sono più disinibite, le mie coetanee più problematiche, cercano la qualità dei rapporti piuttosto che la quantità. Gli uomini sono sempre più passivi e spesso si defilano». «Sono spaventati e disorientati» rincara Anna. «Sono loro oggi a soffrire dell’invidia del pene!»

E la famigerata ansia? Per il mio campione di riferimento ha scarsissima incidenza. «Semmai è il contrario» afferma Daniele, giovane giornalista. «Se si ha come obiettivo l’appagamento della compagna, almeno quanto il proprio, il sesso può essere un’efficace cura antistress». Proprio come un bagno caldo o un bel massaggio. Per l’altra metà del cielo l’amore fisico diventa anche un rifugio, una sorta di antidolorifico; mentre farsi sopraffare da preoccupazioni pratiche è tipicamente maschile. «La precarietà impera. Tutto è entrato in crisi: valori, lavoro, sentimenti, il mondo è disagiato» conferma Edoardo.

«Solo se si carica l’eros di fantasmi che non dovrebbero appartenergli, può diventare un’ulteriore fonte di tensione» sostiene Zaira, psicologa e “libertina”. «Perdere il contatto intimo col partner, il dialogo, lo rende un fatto meccanico, privo di scambio, Bisogna guardare l’altro per ciò che è realmente, instaurare una complicità in cui coesistono mistero e malizia». Un equilibrio dinamico dove Il piacere più grande è dare piacere.

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