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Studenti in “Viaggio nel mondo dei diritti”

  • 5 marzo 2007

Il Cinema come arma per scuotere le coscienze intorpidite dal qualunquismo e dall’ottenebrazione televisiva, come messaggero per educare, sensibilizzare, divulgare le contraddizioni e gli allarmi sociali del nostro tempo, come radiografia analitica e cristallina della realtà che ci circonda. Il Cinema può davvero cambiare il mondo? Forse oggi il tempo delle utopie, anche quelle di celluloide, è svanito, ma nulla ci impedisce di continuare a sperare… E sono la speranza e l’impegno che animano la rassegna cinematografica “Viaggio nel mondo dei diritti”. Proiezioni, incontri, seminari, dibattiti con la partecipazione di grandi personalità, da Marco Tullio Giordana, al maestro Vittorio De Seta, dal registi tedesco Fatih Akin, alla star italiana Alessio Boni, nonché di numerosi magistrati della Procura di Palermo che, di volta in volta metteranno la loro esperienza umana, artistica e professionale a servizio della battaglia per la tutela dei diritti umani. Il progetto, curato dall’associazione studentesca “Universando” della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, già ideatori delle rassegne “Conoscere Pasolini” nel 2005 e “L’esperienza neorealista nel cinema italiano” nel 2006, con il supporto della Formazione decentrata dei magistrati del Distretto di Palermo, dell’associazione culturale “Nuovo Umanesimo”, dell’Unicef Italia e della Filmoteca regionale siciliana, si articola in sei appuntamenti a ingresso libero, previsti a partire dal 9 marzo presso il complesso didattico “Bernardo Albanese” (ex cinema Edison nel quartiere Albergheria) di piazza Napoleone Colajanni a Palermo, ciascuno dei quali prevede la visione di un film e la partecipazione ad un seminario dedicato a temi quali l’integrazione, il multiculturalismo, la tutela delle minoranze e dei soggetti più deboli.

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Gli organizzatori sono ben consapevoli del fatto che una realtà così molteplice, poliedrica e sfuggente può essere affrontata soltanto con un approccio che privilegi la sinergia multidisciplinare e l’apertura a un’ottica globale e internazionale, trasformando le differenze di prospettiva tra due universi distanti come quelli dell’arte e del diritto, in una risorsa e in una ricchezza. Sarà il regista de “La meglio gioventù” Marco Tullio Giordana a dare avvio alle riflessioni nella giornata inaugurale di venerdì 9 marzo, presentando alle 15.30 il suo ultimo film “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, storia del tredicenne Sandro, in vacanza sulla barca del facoltoso padre, che, caduto in mare, è salvato da uno scafo di clandestini in rotta verso l’Italia. «Abbiamo preso le mosse da un’intervista rilasciata da Marco Tullio Giordana a Cannes» – spiega Marco Spitalieri, coordinatore del progetto – «in cui il regista definiva il piccolo protagonista di questo film come il nipote ideale dei Carati (cioè della famiglia su cui ruota “la Meglio Gioventù”), dei quali ha la stessa generosità e lo stesso senso morale. Ecco, è proprio da qui che vorremmo partire per discutere sulla tematica dei diritti umani e dell’integrazione, percorrendo una sorta di cammino ideale che unisca passato e futuro, la “nostra” storia con quella degli “altri”: gli immigrati, gli extracomunitari, gli emarginati».

Ed è proprio la dura condizione dei migranti ad essere l’oggetto privilegiato della rassegna, argomento d’incredibile attualità e complessità che i film proposti affrontano nelle sue molteplici sfaccettature. Gianni Amelio in “Lamerica” (14 marzo alle 20.30), uno dei suoi grandi capolavori, dipinge un affresco lucidissimo e antiretorico dell’anarchia albanese dopo la caduta del regime comunista, mostrandoci un caso singolare di “migrazione al contrario” (un italiano costretto a viaggiare in un’infernale carretta ricolma di disperati) da cui traspaiono per contrasto tutte le contraddizioni e le colpe della politica italiana. Ma è forse “Lettere dal Sahara” del decano Vittorio De Seta a rappresentare finora il tentativo più compiuto della nostra cinematografia di catturare il fenomeno dell’attuale immigrazione extracomunitaria (vedi nostro articolo).
L’ultima, travagliatissima (la lavorazione è durata cinque anni), opera del regista ottantatreenne, che purtroppo non ha ottenuto la visibilità che si sarebbe meritata, si muove in bilico tra fiction e documentario seguendo il percorso di Assan, senegalese che attraversa tutto lo Stivale alla ricerca di dignità e lavoro.

La serata dell’11 aprile (ore 20.30) sarà anche l’occasione per attingere dal vivo all’esperienza di De Seta, uno dei pilastri della nostra cinematografia, autore di capisaldi come il neorealistico “Banditi ad Orgosolo” (1960) e di numerosi documentari dedicati alla sua amata Sicilia. La rassegna poi prosegue spaziando su altre tematiche, che vanno dalla tutela dei diritti dei minori, con la proiezione di “All the Invisible Childrenil 22 marzo alle 15.30 e la testimonianza dell’attore Alessio Boni in qualità di ambasciatore Unicef, alle problematiche del multiculturalismo alla base del recente successo “La sposa Turca” (il 28 marzo alle 20.30 con la partecipazione anche del regista Fatih Akin), per finire il 18 aprile alle 20.30 con la denuncia del degrado sociale delle banlieu francesi, immortalate da Mathieu Kassovitz in quello spietatissimo apologo che è “L’Odio”.Ma non finisce qui: l’associazione prevede altre iniziative a fare da corollario alla cinerassegna, come una mostra fotografica a tema, esposta nel foyer del complesso “Bernardo Albanese”, un convegno, indetto per maggio, incentrato sulla “tutela dei diritti umani di fronte alla sfida del multiculturalismo” e una serata di beneficenza. Quello di “Viaggio nel mondo dei diritti” è un confronto libero e rivolto a tutta la cittadinanza, specialmente a studenti, docenti, magistrati, avvocati e tutti coloro che sono sensibili alla salvaguardia dei diritti umani. Sarà prevista l’acquisizione di crediti formativi per gli studenti che seguiranno la rassegna. Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul programma potete visitare il sito www.universando.it

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