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Un arcobaleno sulle strade cinesi

  • 4 dicembre 2006

Il termine Cai Hong in cinese rimanda all’arcobaleno, a quella scala con la quale il Buddha ridiscende dal cielo, all’unione dello Ying e dello Yang, l’armonia dell’universo e della sua fecondità. L’arcobaleno si compone di sette colori che costituiscono lo “spettro base “ da cui è formata tutta la luce che vediamo: è in qualche modo l’estrema sintesi della visione frammentata, e le sue cromie allo stato puro rimandano all’universale della luce bianca. I sette colori dell’arcobaleno sono i protagonisti del progetto chiamato appunto “Cai Hong”, che l’artista cinese Xiong Wen Yun ha realizzato tra il 1998 e il 2001 tra gli impervi e desolati luoghi che si trovano al confine tra il Tibet e la Cina.

Ne sono eccezionale testimonianza le fotografie esposte presso la Galleria dell’Arco (via Siracusa, 9) dove fino al 29 gennaio sarà possibile visitare la mostra "Arcobaleno – Cai Hong" (tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30; domenica solo la mattina e lunedì solo di pomeriggio), promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e curata da Paola Nicita.

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Una carovana di camion percorre le strade scoscese che collegano Pechino con l’altipiano del Tibet. Fin qui niente di eccezionale, ma quei mezzi portano il segno evidente dell’artista, il suo outil visuel (dispositivo visivo), ognuno tinteggiato con uno dei sette colori dell’arcobaleno. Il convoglio del colore attraversa luoghi desolati, esposto alle razzie dei banditi e alle difficoltà dei vasti spazi impervi, creando una scia cromatica, una strada dell’arcobaleno in contesti avulsi ed estranei all’arte e al colore. Le immagini esposte nella personale di Xiong Wen Yun, testimonianza dell’iniziativa dell’artista, sono di grande formato, tecnicamente ineccepibili, dove lo spettatore ritrova i toni puri dell’iride e segue con lo sguardo le serpentine strade percorse dalla fila dei mezzi.

Su quelle stesse strade l’artista ha immortalato alcune abitazioni di gente del luogo. Piccole architetture rurali che Xiong Wen Yun ha scelto e ha marcato con drappi dai colori primari posti sull’ingresso. La figura umana non è mai presente, ma è un’assenza che evidenzia la presenza. Tra il vuoto del cielo e il pieno della terra, nella condizione liminare dell’ingresso e della strada, la presenza umana è percepita, ribadita da oggetti del quotidiano, una sedia, una scala, indumenti vari. Vuoto, silenzio, appagamento, tranquillità, principi base dell’insegnamento taoista risultano perfettamente coniugati con un’operazione che si ricollega alle opere della Land Art.

Nell’utilizzo del dispositivo visivo, della tela colorata, nella volontà di evidenziare e mettere in rilievo un oggetto esistente riconosciamo un rimando all’opera dell’artista francese Daniel Buren e a quella del bulgaro Christo. Ma l’operazione di Xiong cerca il rapporto ultimo con una natura incontaminata, vuole verificare e trasformare la percezione del creato, rendere conto di uno spazio e di un tempo immobile, bloccato nella perfetta composizione di colori calibrati e geometrie incise. Una calma inquietante, posticcia circonda le piccole case. Dov’è finito l’essere che le abita? Perché al suo posto spicca la presenza di quel telo colorato, che riprende nei toni le cromie dell’arcobaleno?

Xiong Wen Yun utilizza questo arcobaleno visivo per unire cielo e terra, presenza e assenza, concezione universalistica dell’arte, che s’invera nel rapporto tra artista e società, e liricità della natura. L’ulteriore operazione che l’artista compie negli stessi luoghi, quando con i colori primari segna pietre e alberi, realizzando gesti effimeri che la natura con il suo lento tempo sublimato farà scomparire, è forse la sintesi più semplice ed evidente della sua poetica.

"Cai Hong – Arcobaleno" è la prima mostra realizzata da Xiong Wen Yun in Italia, dopo aver recentemente partecipato alla mostra itinerante "Between past and future: new photography and video from China", ospitata in sedi prestigiose come il Victoria and Albert Museum di Londra, la Haus der Kulturen der Welt di Berlino, l’Art Museum di Seattle, il Museum of Modern Art di Chicago, il David and Alfred Smart Museum di Chicago e l’International Center of Photography di New York. La CCTV (la prima televisione di stato cinese) ha ultimamente dedicato all’artista uno speciale incentrato proprio sul progetto "Cai Hong – Arcobaleno".

Xiong Wen Yun realizzerà inoltre un progetto site-specific per la città di Palermo, evidenziando con il suo dispositivo visuale, con le sue presenze cromatiche luoghi della città che ne sintetizzano e raccontano la storia, oppure facendosi guidare semplicemente dalle stratificazioni di cultura e tempo che Palermo è in grado di offrire. Le immagini realizzate per questo progetto verranno pubblicato in un catalogo che conterrà anche un testo critico di Paola Nicita e alcune immagini della mostra.

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