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Villafrati, il grande teatro emigra in provincia

  • 17 marzo 2006

Sono tante le forme che l’arte della drammaturgia può assumere. Può prendere le fattezze dei grandi e luccicanti musical, oppure quelle della divertente commedia o ancora, quelle drammatiche della tragedia. Ma c’è una forma che racchiude in sé l’essenza originaria di quest’arte. E’ il teatro contemporaneo di ricerca, in cui protagonista assoluto è lo spettatore. Con questa forma, il Teatro del Baglio di Villafrati (corso Sammarco), diretto da Enzo Toto presenta la rassegna “Alle parole nostre” che si concluderà il 6 maggio. Un titolo, verso di una poesia del grande Alfonso Gatto, che è principalmente un invito a percorrere una strada alternativa in cui ricerca e sperimentazione si mescolino al popolare raggiungendo risultati innovativi e tradizionali allo stesso tempo. Una rassegna sostenuta dalla Provincia di Palermo e dall’assessorato provinciale al Turismo e allo Spettacolo, col contributo della Regione siciliana e dall’assessorato regionale ai Beni culturali, che si svolgerà nella sala da duecento posti restaurata dal comune di Villafrati e messa a disposizione della città.

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Il prossimo appuntamento della rassegna è previsto per sabato 21 aprile e vede in scena il teatro del Baglio che presenterà “La spartenza (bianca campagna, nivura simenza)”. Lo spettacolo, diretto da Enzo Toto, è compreso anche nel cartellone della rassegna Teatrando. Ad essere rappresentata è l’autobiografia di Tommaso Bordonaro, contadino di Bolognetta della prima metà del novecento ed emigrato in America. Una sorta di diario in cui l’ormai anziano contadino scrisse con semplicità quasi infantile le sue sbiadite memorie. Parole semplici e ricordi lontani che arrivano dritto al cuore. Domenica 23 aprile alle 17 sarà invece la volta di “Pàssanta”, spettacolo presentato dalla Nuova Complesso Camerata. Tratto dal testo di Benvenuto Lobina, racconta la storia d’Italia tra le due guerre attraverso le vicende di un piccolo paese della Sardegna. In scena tredici attori che illustreranno, circondati dal pubblico e accompagnati da coreografie e musiche, i retroscena della storia, ovvero la storia di un paese, quale la Sardegna, ignorato e spesso dimenticato ma dal quale la storia italiana è almeno parzialmente partita.

Chiuderà il sipario la compagnia Bustric che sabato 6 maggio presenterà “Escamot, la meravigliosa arte dell’inganno”. Interpretato e diretto da Sergio Bini, in arte, appunto, Bustric, lo spettacolo si muove nei meandri incerti dell’inganno e l’autore-attore accompagna lo spettatore in questo viaggio attraverso svariati giochi di abilità, indossando le vesti ora del prestigiatore, ora del clown, del mimo, del fantasista, artista di varietà e music-hall, di attore ed infine poeta e mentre illude, incanta e gioca, mostrando come tutto, in fin dei conti, è inganno. Lo è l’amore, lo sono i sogni, le illusioni e persino il teatro. Ad aprire il sipario della rassegna è stato il 18 marzo il TTB - Teatro Tascabile di Bergamo con “E d’ammuri t’arricuordi”, uno spettacolo di teatro-danza, diretto da Renzo Vescovi, che ha visto sul palco danzatori, musici e cantori eseguire dal vivo testi, musiche e canti popolari. Una rassegna, dunque, ideata per offrire qualità ma soprattutto per rendere lo spettatore protagonista perché, come recitano le parole di un grande maestro del teatro di ricerca, Eugenio Barba e con le quali il teatro del baglio gli rende omaggio “il teatro è l’arte dello spettatore”. Biglietti: 5 euro intero, 3 euro ridotto, Abbonamento: 15 euro intero; 9 euro ridotto.

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