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Prego, fai come fossi a casa tua: quel gazebo che irrita le associazioni ambientaliste

Siamo in Sicilia, a punta Bianca (Agrigento): un gruppo di persone ha installato un gazebo con tanto di picchetti sulla roccia, già in pericolo, e le associazioni si adirano

  • 28 agosto 2018

Il gazebo allestito tra le rocce di Punta Bianca (Agrigento)

Arrivano, piantano picchetti sulla marna, si piazzano sul promontorio come se fossero i padroni del mondo e posteggiano le loro moto sulla marna bianca.

Siamo stanchi di convivere con questi incivili cialtroni: vogliamo sapere se la regione Sicilia vuole tutelare le sue bellezze mediante la nascita della Riserva naturale, che da oltre vent'anni attende di essere istituita. Senza gli adeguati controlli non ci sarà alcuna speranza per questi luoghi.

Ciò che succede è solo l'ultima goccia di una lunga sequela di azioni che gli incivili hanno posto in essere, in questo luogo meraviglioso e per fortuna ancora poco conosciuto e frequentato.

Da 21 anni le associazioni Mareamico e Marevivo aspettano, da parte dell'assessorato regionale al territorio e all'ambiente, il decreto di istituzione della riserva naturale orientata di punta bianca e montegrande.

Ma nonostante ciò da sempre cerchiamo, a nostre spese, di tutelare i luoghi cercando di impedire la penetrazione nell'area di marina Bianca ai mezzi a motore (abbiamo piazzato da tempo pietre e transenne per impedire il loro passaggio), raccogliamo i rifiuti che gli incivili abbandonano tra gli anfratti e cerchiamo di educare i visitatori al rispetto dei luogli.
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Ma il problema principale che impedisce l'istituzione della riserva è rappresentato dall'ingombrante vicina presenza di un poligono di tiro, dove si esercitano i militari da oltre sessant'anni: il poligono di drasy.

Questa presenza, se da un lato ha ridotto l'abusivismo edilizio nei luoghi, ha fortemente danneggiato i luoghi facendo crollare la fragile falesia della zona, per colpa delle vibrazioni causate delle esplosioni, mentre i proiettili hanno inquinato il mare prospiciente.

Negli scorsi anni la nostra battaglia contro le esercitazioni aveva portato, finalmente, a una certezza: il ministero della Difesa aveva dichiarato che l'area in questione aveva un notevole pregio naturalistico, inconciliabile con le esercitazioni militari e quindi aveva incaricato la regione sicilia di trovare un'area alternativa per svolgere le esercitazioni. Purtroppo questo non è mai avvenuto.

E quindi ci ritroviamo a combattere su due fronti: da un lato l'esercito e le istituzioni che si muovono con il ritmo di una lumaca e dall'altro gli incivili che appena volti le spalle ne fanno di tutti i colori.

Come quello che hanno combinato negli scorsi giorni allorquando hanno piazzato un gazebo con relativi picchetti direttamente sulla fragile marna bianca e hanno pure abbattuto le transenne per permettere il posteggio delle moto a pochi centimetri dal mare.

Hanno vinto loro: i cafoni e i maleducati. Non rispettano nulla, fanno ciò che vogliono e nessuno riesce a fermarli.

Di Claudio Lombardo, presidente provinciale dell'associazione ambientalista Mareamico.
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