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«Siamo in un tempo sospeso»: il "Tam" di Marsala guarda al futuro senza paura

Massimo Pastore, mente e anima della realtà nata spontaneamente fra gli scogli di Capo Boeo, traccia una linea guida che racconta della necessità del dovere ricominciare

Jana Cardinale
Giornalista
  • 6 aprile 2020

La compagnia del teatro Tam di Marsala

«Fin quando non ci sarà un tempo e un luogo per i nostri sogni, noi resteremo abusivi. Abusivi in questo mondo che rifiuta i nostri desideri, le nostre speranze, le nostre ambizioni. Perché, sia chiaro, siamo ambiziosi. E puntiamo al cuore. Senza tremare. Senza Paura. Puntiamo al cuore perché non ci piace vivere sotto anestesia».

È questo l’incipit del Manifesto del TAM, acronimo di Teatro Abusivo Marsala, una realtà nata “spontaneamente” sugli scogli di Capo Boeo nell’estate del 2011 quando, su invito del poeta e filosofo Nino Contiliano, Massimo Pastore, assieme a un gruppo di giovani allievi dei suoi laboratori teatrali nei licei cittadini, porta in scena “L’ultimo viaggio di Simbad”, di Erri De Luca.

Quando gli chiesero di presentare la sua compagnia, non avevano ancora una “forma” ufficiale, e così, un po’ per scherzo e un po’ per scaramanzia, disse che erano un gruppo teatrale abusivo. Nel 2015 venne creata l’omonima associazione. Il suo artefice, Pastore si è formato teatralmente sotto la guida di Michele Perriera, di cui è stato assistente alla Scuola di Teatro del Comune di Marsala, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, presso cui ha insegnato per nove anni Storia della Musica nel Teatro, e realizzato diverse regie per i saggi di diploma degli allievi.
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Pastore è autore delle musiche di scena per diversi lavori teatrali, tra i quali "Pugnale d'ordinanza", "Buon appetito" e "Come, non lo sai?" di Michele Perriera, andati in scena, rispettivamente, al Festival di Mantova, all'Auditorium Parco della Musica di Roma e ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo.

Nel 2005 ha ideato e diretto lo spettacolo "Isola: orizzonti del mito" (su testi di Eschilo, Sofocle, Euripide, Eliot, Cioran, Buttitta), messo in scena sull'isola di Mozia e nell'estate 2007 ha ideato e diretto lo spettacolo "Neiges d'antan...?", commissionato dalla sezione marsalese dell'UNESCO per la riapertura del parco archeologico di Lilibeo (su testi di Cicerone, Virgilio, Yourcenar, Baricco).

Tra le sue altre numerose regie: "Sei personaggi in cerca d'autore", di L. Pirandello; "Riccardo III", di W. Shakespeare; "Qui è quasi giorno", di Michele Perriera; "Cantata per la festa dei bambini morti di mafia", di Luciano Violante; "Novecento", di Alessandro Baricco. Il TAM ha collaborato con il Teatro Libero di Castelvetrano, diretto da Giacomo Bonagiuso, nella produzione delle sue riscritture de “Le conseguenze dell’amore”, di P. Sorrentino e di “Mobbidicchi” (da Melville). Alcuni allievi del laboratorio del TAM hanno continuato il loro percorso formativo presso importanti strutture nazionali: Chiara Vinci (CSC), Stefano Parrinello (Scuola di formazione del mestiere dell’attore - L’Oltrarno, diretta da Pierfrancesco Favino), Francesco Pellegrino (Accademia “Silvio D’amico” di Roma).

Recentemente, una giovanissima allieva, Raysi Santana, è stata selezionata per un importante ruolo nella prossima produzione Sky tratta dal romanzo “Anna” di Niccolò Ammaniti. Per espressa volontà di Massimo Pastore, nessun contributo finora è stato chiesto al Comune di Marsala, né per la produzione degli spettacoli, né per i tre laboratori teatrali attivati negli ultimi tre anni (uno per allievi dai 16 anni in su e due per bambini, questi ultimi due diretti e condotti da Alessandra De Vita).

«Il 21 marzo – dice – il TAM avrebbe dovuto portare in scena al teatro Impero di Marsala lo spettacolo "Qui è quasi giorno” di Michele Perriera nell’ambito della stagione teatrale del Comune. Ovviamente non sarà possibile, ma sono certo che lo rifaremo quando questo tempo devastato e vil’ – per citare Giuseppe Genna – finirà.

Riportarlo in scena era importante per me, perché quest’anno cade il decennale della scomparsa di Michele e volevamo rendere un omaggio a un maestro indiscusso della scena e della Letteratura Italiana del secondo novecento. Nutro un’incrollabile certezza nel ritorno di un tempo normale, non so tra quanto e non so come, ma so che questo tempo tornerà, così come ho la certezza che riprenderemo i nostri laboratori e le collaborazioni con altri enti, tra cui il Comune di Erice, per la manifestazione "Non ti scordar di me", per commemorare la strage di Pizzolungo, come facciamo ormai da tre anni, e con il Liceo Classico di Salemi.

Questo è un tempo sospeso - aggiunge Massimo Pastore - che ci scoraggia e angoscia, ma mi permetto di dire che c’è una bussola che possiamo utilizzare, che è la nostra ragione coniugata con la nostra fantasia: solo attraverso questa straordinaria miscela di realismo e di sogno possiamo affrontare questo periodo; non perdiamo la capacità di rimanere lucidi e la capacità di sognare. Non dobbiamo perdere la capacità di delirare in senso socratico, ossia coltivare la capacità della migliore ragione e di credere nella speranza di un futuro migliore.

Il presupposto fondamentale del teatro è la socialità, la socializzazione, la ritualizzazione dell’atto teatrale. Per ora ci viene negato, ma noi sappiamo che da sempre abbiamo voluto raccontare delle buone storie, porre delle domande, non dare mai risposte. E abbiamo solo la bellezza di queste domande e di queste storie da coltivare. Ora più che mai».
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