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Un centro termale (gratuito) aperto a tutti: dove si trova la "Spa a cielo aperto" di Sicilia

Sono molteplici le ragioni per cui vale la pena pianificare un soggiorno rigenerante nella perla nera del Mediterraneo, da pochi anni diventata anche Parco Nazionale

  • 18 novembre 2021

Lo specchio di Venere a Pantelleria

Una SPA a cielo aperto. È una definizione che calza bene per descrivere in poche parole Pantelleria.

La più grande delle isole che circondano la Sicilia, oltre ad essere nota per i capperi ed il passito, per i dammusi e le cuddie, è un grande centro termale gratuito aperto a tutti, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.

L’antica Cossyra dei fenici è la parte emersa di un grande vulcano che si inabissa fino a 1200 metri di profondità. E non è affatto spento, come alcuni erroneamente credono. L’ultima attività eruttiva importante risale solo al 1891.

Nelle sue viscere ribolle il magma, prova ne sono le numerose sorgenti termali, fumarole, mofete, soffioni caldi e freddi presenti ovunque sull’isola. Tutte manifestazioni di un’attività che gli addetti ai lavori definiscono vulcanesimo secondario.

In pochi chilometri quadrati sono concentrate innumerevoli prove della sua natura viva e terapeutica che già veniva sfruttata da grandi intenditori del passato, dai fenici ai romani. Sorgenti termali sono sparse lungo tutta la costa.
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Nel tratto settentrionale la più conosciuta è quella del piccolo villaggio di pescatori di Cala Gadir. Un flusso di acqua a circa 50° C si distribuisce all’interno di vasche che vengono sfruttate come piscine termali con effetto benefico sulla pelle.

Nel versante opposto dell’isola, sulla strada per Scauri, si trova la grotta naturale di Sàtaria, frequentata per curare artriti e reumatismi.

È possibile una triplice immersione in un sistema di vasche che conserva ancora l’impostazione delle terme romane con il calidarium, il tepidarium e, fuori dalla grotta, il frigidarium.

La leggenda la indica come la grotta dei convegni amorosi tra Ulisse e la dea Calipso che, se dovessero incontrarsi ai nostri giorni, sceglierebbero sicuramente di fermarsi altrove vista l’incuria che la caratterizza. Meriterebbe sicuramente più attenzione.

Le sorgenti di Nikà, oltre Scauri, sono accessibili da un sentiero non facile. Non tutti si avventurano a piedi, molti preferiscono raggiungerle con il classico giro turistico in barca. Tutta l’area è caratterizzata da soffioni sottomarini con getti di acqua calda, l’effetto sorpresa per chi li attraversa nuotando è assicurato. Getti di vapore fino a 100° C sono le favare.

A intermittenza fuoriescono dai crepacci delle rocce, nel silenzio della campagna, creando delle atmosfere incredibili. Sono sparse in tutta l’isola ed in particolare sui fianchi della Montagna Grande. L’acqua che condensa raffreddandosi al contatto con le rocce è preziosa per i pastori che portano ad abbeverare gli animali al pascolo.

Sul cono vulcanico di Cuddia Mida, che merita di essere raggiunto anche solo per i panorami, sono numerose le fumarole dove ci si ferma per approfittare di una sauna all’aria aperta.

Per provare la stessa esperienza ma al chiuso di una grotta naturale, bisogna raggiungere il Bagno Asciutto o Grotta di Benikulà. È situata su una terrazza panoramica con vista sulla fertile piana di Monastero. Delle panche all’ingresso invitano a lasciare zaino e vestiti per provare l’esperienza della stufa naturale.

L’anfratto è piccolo e sicuramente in alta stagione bisogna fare la fila per accedere, ma l’estate non è il periodo ideale per le saune.

Per godere appieno dei suoi benèfici effetti bisogna venire d’inverno. In contrada Bukkuram la Grotta del freddo ricorda i rifriscaturi di Alicudi, soffioni freddi che si creano per particolari condizioni ambientali e che gli arcudari usavano un tempo per conservare il cibo.

Il centro termale per eccellenza dove, chi ha soggiornato a Pantelleria, è venuto almeno una volta per i fanghi, è il Bagno dell’Acqua o Specchio di Venere.

È un piccolo lago cuoriforme nato all’interno di una caldera e senza sbocco al mare. Sulla sua sponda meridionale sono concentrate numerose sorgenti, le caldarelle, che forniscono acqua ad una temperatura media di 40° centigradi, ricca di soda e per questo usata un tempo dalle massaie per lavare i panni.

Il limo ai bordi del lago ha proprietà benefiche, per questo dopo essersi bagnati lo si cosparge addosso, lo si lascia asciugare, il tempo di percorrere i circa due chilometri di circonferenza del lago, e ci si immerge nuovamente per lavarsi.

I minerali disciolti favoriscono il ricambio delle cellule morte e ringiovaniscono la pelle, se non è la fonte dell’eterna giovinezza è comunque un vero toccasana a cui è difficile rinunciare.

Sono molteplici le ragioni per cui vale la pena pianificare un soggiorno rigenerante nella perla nera del Mediterraneo, da pochi anni diventata anche Parco Nazionale. Non è detto che si debba aspettare l’estate per farlo.

Al contrario, la stagione ideale per andare comincia proprio a novembre, basta solo preparare i bagagli, metterci dentro un po’ di sano spirito di avventura, e non dimenticare il costume.
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