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Vengo anch'io... forse sì: come saranno le sessioni di laurea a Palermo post lockdown

L'Università programma le prime aperture dopo le chiusure dettate dal Coronavirus: quali sono i prossimi passi e come si svolgeranno le prossime lauree di luglio

  • 29 aprile 2020

Lauree all'università di Palermo (Foto Facebook Unipa)

In Sicilia ci sono pochi riti ai quali è veramente impossibile non prendere parte, che piaccia o meno: nell'ordine ci sono i matrimoni (battesimi e comunioni annessi), i funerali e infine le lauree. Ecco, sono loro in questo momento di cambiamento globale, ad accendere il dibattito dei social del mondo studentesco.

Luglio, mese in cui ricade la prossima sessione utile per festeggiare i faticosi anni di studio, si avvicina e con loro anche l'attesa per capire come si potrà vivere quel giorno tanto atteso.

Da un lato, infatti, c'è il desiderio degli studenti di non rinunciare all'applauso in aula magna con i parenti e il conseguente brindisi che riempie solitamente anche le tasche di regali e dall'altra l'esigenza di mantenersi calmi e rispettare le regole imposte dal Coronavirus.

Facendo un giro fra i social e spulciando qui e là tra i profili degli studenti universitari, emerge un desiderio: ed è quello di potere festeggiare il momento della laurea, non tanto o solo per il piacere dei parenti, ma anche e soprattutto per trovarsi di fronte quei docenti che, in un solo giorno, si trasformano da scogli a volte insormontabili da affrontare in spiagge assolate su cui distendersi al sole.
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Perché, diciamolo pure, il giorno della laurea arriva come un sospiro di sollievo che mette fine ad anni di inevitabili sacrifici e via dicendo. I professori a volte odiati diventano come vecchi amici e via dicendo.

Il problema, però, è che le strette della Fase 2 lasciano diversi dubbi sullo svolgimento delle lauree. Di certo, a Palermo c'è che, a partire dall'11 maggio, riapriranno gradualmente i laboratori di ricerca con rigidi protocolli di sicurezza. Dal 18 dello stesso mese, porte aperte anche alle biblioteche e alle sale lettura che garantiranno le distanze di sicurezza anche con entrate contingentate.

Ma allora, si domandano i ragazzi in rete, perché non fare così anche per il giorno più bello del percorso formativo? Certamente le associazioni studentesche si muoveranno con richieste ufficiali per interloquire con il rettore, intanto però, sembra che non tutto sia perduto.

Da un lato c'è l'esperimento delle lauree on line cui hanno potuto partecipare anche i parenti dei nuovi "dottori" andato molto bene, dall'altro la certezza che non si potranno facilmente fare esami in loco con la consueta massa di studenti accomodata in aula per lo scritto o in fila in attesa dell'interrogazione orale.

Fonti dell'Ateneo, però, lasciano qualche spiraglio positivo. Luglio non è così vicino come sembra e l'intenzione è quella di valutare la possibilità di una laurea "fisica" in cui poter magari far accedere i docenti, il candidato e almeno un genitore.

Un'apertura che lascerebbe contenti gli studenti e che potrebbe consentire comunque di rispettare le regole sanitarie necessarie per evitare che il virus possa propagarsi pericolosamente.

E se proprio lo zio non potrà venire per una stretta di mano e una busta carica di denari in regalo, rimarrà pur sempre un saluto via chat e un bonifico da poter fare on line.
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