Giardini, arredi, un'app e restauri: come cambia Mozia con quattro milioni di euro

Una Mozia tutta nuova: verranno spesi 4 milioni di fondi comunitari per migliorare la fruizione turistica della meraviglia storica, archeologica e naturale dell'isola

Balarm
La redazione
  • 18 ottobre 2018

L'isola di Mozia e le Saline

Un intervento da quattro milioni di euro diviiso in due: la pima parte sarà visibile e tangibile già nel 2019 e la seconda entro il 2020.

L'isola di Mozia (leggi di più su questo posto magico), un mondo antico di paesaggi meravigliosi e tramonti caleidoscopici, rinasce grazie a quattro milioni di euro in arrivo dalla Comunità Europea.

La Riserva Naturale dello Stagnone di Marsala, le saline, l’isola di Mozia e la laguna vedranno nuovi percorsi di visita e il forte miglioramento di quelli esistenti.

Come? Con la sistemazione del verde e degli arredi esterni, la creazione di una rete wi-fi e pure di un’app per smartphone, il rilievo aerofotogrammetrico dell’area e l'installazione di stazioni multimediali e biciclette elettriche.

La prima tranche di opere sarà avviata entro il 2018 per un importo di 1 milione e mezzo di euro.

Entro la primavera del 2019 verrà consegnata anche la parte degli interventi – attualmente in fase di gara – relativi al restauro archeologico: l' importo dei lavori ammonta a tre milioni di euro.

«L’isola di Mozia – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali Sebastiano Tusa – merita un sistema moderno di fruizione, al passo con gli standard europei».

«Gli interventi che abbiamo messo in campo, al di là del valore aggiunto scientifico e di studio che porteranno, consentiranno la realizzazione di un nuovo modo di visitare uno dei principali insediamenti commerciali fenici nel cuore del Mediterraneo, meta annuale di migliaia di turisti che sicuramente apprezzeranno gli itinerari e le modalità di visita».

«Continua l’azione del mio governo – dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci – per accelerare la spesa dei fondi comunitari: sull’isola di Mozia inizia la fase di ammodernamento dei sistemi di fruizione».


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