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Tra paesaggi incantati e tramonti mozzafiato c'è Mozia: l'isola dagli inesauribili tesori

La Riserva Naturale dello Stagnone è un luogo magico che rapisce il cuore: Mozia si trova al centro, ed è una città-isola ricchissima di reperti archeologici

  • 20 agosto 2018

Il tramonto alle Saline di Trapani con Mozia di fronte

Entrare in un mondo antico e lasciare che la storia si sveli tra paesaggi meravigliosi e tramonti caleidoscopici. Mozia, che anticamente fu una città fenicia, è un isolotto al centro della Riserva Naturale dello Stagnone di Marsala (dove l'acqua del mare è alta circa un metro e mezzo) proprio di fronte alle saline, raggiungerla significa immergersi silenziosamente in un tempo che non esiste più, dove si respira e si tocca la storia della Sicilia.

Lo Stagnone di Marsala è un luogo unico dove si "coltiva" il sale, con le varie vasche che cambiano colore in base all'essiccamento di quest'ultimo. Frequentato anche dai fenicotteri rosa, lo Stagnone offre tramonti colorati dalle mille sfumature che vanno dal rosa al viola passando per l'arancione e ancora Isola Grande raggiungibile da San Teodoro a piedi attraversando il mare alto pochi centimetri.

Immersa nello Stagnone c'è Mozia, che nel 397 a.C. fu distrutta ad opera del tiranno di Siracusa Dionisio IV, proprio nel momento del suo massimo splendore. I superstiti cartaginesi e fenici si rifugiarono sul promontorio di Lilibeo fondando Marsala e abbandonando l’idea di ricostruire la città-isola proprio su Mozia.
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Per questo la città è giunta fino a noi quasi intatta, pressoché ferma a quel 397 a.C., e continua a regalarci un patrimonio archeologico di immenso valore, sebbene solo in parte tornato sinora alla luce.

L'isolotto si raggiunge grazie a degli imbarcaderi di due società private (Arini e Pugliese 347 3430329, Mozia Line 338 786 0474) che si trovano nei moli di fronte all'isola, entrambe al costo di 5 euro traghettano i turisti in circa dieci minuti (trasporto gratuito per i bambini dai 4 anni in giù e 2,50 euro dai 5 ai 14 anni). L'Isola di Mozia in estate chiude alle 18.30, quindi si consiglia di visitarla prima visto che la visita dura circa 1 ora e mezza.

L'Isola è gestita dalla Fondazione Whitaker che si occupa della biglietteria, il costo del biglietto per visitare Mozia (che comprende la visita al parco archeologico e al museo) è di 9 euro (intero), 5 euro per i ragazzi fino all'università (mostrando il libretto), 6 euro per gruppi oltre le dieci persone con un accompagnaore o guida. Sono ammessi i cani al guinzaglio, i cani di piccola taglia anche senza guinzaglio e sull'isolotto è presente un'area ristoro accanto al Museo.

Il sito archeologico è aperto quasi tutto l'anno ma ha degli orari diversi in inverno e in estate: dall'1 novembre al 31 marzo è aperto dalle 9 alle 13. È chiuso per Natale, Santo Stefano e l'1 e il 6 gennaio. Dall'1 aprile al 31 ottobre è aperto anche il pomeriggio con i seguenti orari: dalle 9.30 alle 18.30 (solo il museo chiude un'ora dalle 13.30 alle 14.30, ma il parco archeologico rimane aperto).

Sull'isola oltre ai reperti ci sono undici ettari di vigneto molto particolare: un antenato del Grillo coltivato ad alberello perché non viene irrigato e la vendemmia si fa entro la fine di agosto altrimenti il tasso alcolemico diventa troppo alto.

La vecchia casa di campagna di Whitaker, poi trasformata in museo, è la sede naturale della famosissima statua dell’Auriga (o giovanetto di Mozia) che, in occasione delle olimpiadi di Londra 2012, è stata esposta al British Museum nella prestigiosa sala del Partenone. A poche decine di metri dal museo c'è la casa dei mosaici, edificio risalente al VI sec. a.C., chiamata dal Whitaker “casa dei capitelli” per la grande quantità di questi elementi architettonici rinvenuta.

Seguendo il sentiero che costeggia il mare da una parte e le mura dall’altra, si giunge alla casermetta, addossata all’esterno di una grande torre della cinta muraria.

Poco più avanti, incontriamo la porta sud, uno dei quattro accessi alla città, e il Cothon, con il grande bacino artificiale e l’area sacra attigua, ancora oggetto di scavi e approfonditi studi. Dal Cothon, seguendo il sentiero che costeggia il mare o tagliando attraverso l’interno, si giunge alla fortezza occidentale, posizionata sul lato occidentale della porta ovest.

Poco più avanti troviamo il Tofet, il tipico santuario fenicio-punico a cielo aperto, e ancora più avanti la necropoli della fase arcaica e sono caratterizzate da tre tipi di cinerari. Lasciando la necropoli e proseguendo, è l’imponente Porta Nord ad attirare l'attenzione, il principale ingresso alla città dotato di due possenti bastioni avanzati.

Da essa parte la strada sommersa che conduceva alla necropoli di Birgi. Dalla Porta Nord, seguendo la strada che conduce verso l’interno della città-isola, si giunge alla torre orientale sacra del santuario di Cappiddazzu e, nelle immediate vicinanze, nelle aree industriali, destinate alla lavorazione della ceramica. A nord del santuario di Cappiddazzu, è stato ritrovato il giovane auriga di Mozia.

Proseguendo sul sentiero lungo il mare, vicino all'imbarcadero è stata individuata la porta Est dell’antica città, ancora del tutto da indagare e da scoprire.

Come raggiungere Mozia una volta arrivati a Marsala?
vi consigliamo di raggiungere Lo Stagnone in auto percorrendo da Trapani la suggestiva via del Sale. In alternativa è possibile servirsi anche di altri mezzi, come il treno o l’autobus. Chi utilizza il servizio ferroviario deve scendere alla stazione di Spagnuola (non tutti i treni fermano lì) e dopo un passeggiata di circa 3 km si raggiunge il punto di partenza dei traghetti. Con l’autobus si viene invece condotti fino a Piazza del Popolo, punto capolinea.
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