In Sicilia è avvenuta la prima schiusa: 85 tartarughine "in viaggio" verso il mare
Il lieto evento è stata un’ottima notizia per il morale dei volontari, considerando che sempre ieri erano state individuate tartarughe adulte morte nel palermitano

Caretta caretta (foto del WWF Italia)
La notizia è stata festeggiata dai diversi ambientalisti che durante queste prime settimane di estate hanno pattugliato le coste della Sicilia, nel tentativo comune di individuare nuovi nidi.
Secondo il resoconto fornito dai presenti - tra cui è possibile menzionare i volontari dell’associazione Aethusa, presieduta dalla dott.ssa Irene Cambera, e alcuni studenti del Dipartimento STABICEF dell’Università degli studi di Palermo, guidati dal prof. Marco Arculeo - 55 tartarughe sono nate nelle prime ora della serata, mentre altri 30 esemplari sono poi comparsi fra le dune di sabbia vulcanica durante la notte, mentre correvano in direzione del mar Mediterraneo.
Il lieto evento è avvenuto presso Cala Pozzolana ed è stata un’ottima notizia per il morale dei volontari, considerando che sempre ieri erano state individuate diverse tartarughe adulte morte lungo le coste del palermitano.
Gli esperti spiegano che le nascite “premature” un tempo potevano essere considerate un evento raro per la specie, visto che stiamo ancora nel pieno periodo della deposizione e del monitoraggio delle spiagge.
Al giorno d’oggi, tuttavia, questa schiusa di metà luglio potrebbe però essere stata provocata da due fattori. La principale è una deposizione anticipata, avvenuta attorno alla fine di maggio, che ha permesso alle tartarughe di svilupparsi prima del previsto.
Anche la natura particolare della spiaggia, formata da sabbia scura, di origine vulcanica, potrebbe però aver contribuito ad accelerare lo sviluppo delle tartarughe e ad anticipare la schiusa delle uova.
La sabbia scura, difatti, trattiene meglio il calore proveniente dai raggi del Sole, rispetto alla sabbia chiara, accelerando così il processo di maturazione delle uova.
Ciò ha tuttavia una pesante conseguenza: i piccoli che si sviluppano con le alte temperature sono in genere delle femmine, visto che i maschi, per svilupparsi, hanno bisogno di temperature leggermente inferiori.
L’evoluzione del sesso nelle tartarughe all’interno dei feti è infatti determinata non tanto dalla genetica, come negli esseri umani, ma dalle differenti condizioni di incubazione delle uova.
Un potenziale futuro problema per questi rettili, considerando il surriscaldamento climatico in corso e l’antropizzazione delle coste, che accentua la moria dei piccoli nei primi giorni di vita.
I biologi marini affermano inoltre che presto dovrebbero iniziare le schiuse anche all’Isola dei conigli, a Lampedusa.
Se siete quindi pronti a raggiungere le Pelagie per le vacanze sappiate che potreste trovarvi di fronte agli operatori che monitorano le nascite.
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