A tutta birra: la rinascita dello storico Birrificio Messina

Non sempre la storia si ripete. Ci sono volte in cui alcune vicende che hanno fatto la storia della nostra terra riescono perfino a stupirci, sfatando falsi miti e smentendo luoghi comuni. Un caso tra tutti è quello che riguarda il Birrificio Messina, storico marchio siciliano, noto ovunque e particolarmente apprezzato dai siciliani.

Molti ne hanno sentito parlare: una storia che si tramanda di generazione in generazione, con l'obiettivo di rendere partecipi i giovani, di far conoscere come, anche in Sicilia, una volta esistevano, o esistono ancora oggi, delle eccellenze.

Grazie ad un accordo con l'assessorato regionale alle Attività produttive, l'attività dello storico birrificio, apprezzata da oltre ottant'anni, è pronta a ripartire con furore e dignità. "Riprendiamoci la nostra birra" era presto divenuto lo slogan dei dipendenti, che stavano ormai perdendo la speranza e la fiducia.

Una storia fatta di tira e molla, ricca di momenti positivi e altri di declino: fondato nel lontano 1923, dalla famiglia Lo Presti Faranda, il marchio inizialmente era conosciuto come Birra Trinacria e solo in un secondo momento il suo nome fu modificato in Messina Birra di Sicilia.

La società, dal 2007 conosciuta come Triscele srl, venne poi acquisita dalla Dreher nel 1988 e, circa undici anni dopo, il gruppo decise di utilizzare lo stabilimento messinese esclusivamente come impianto di imbottigliamento, la cui produzione era destinata in gran parte al mercato siciliano.

Con la firma dell'accordo, speranza e fiducia si sono risvegliate. Adesso, per sostenere il progetto e aiutare il birrificio a rialzarsi, tutti i cittadini possono fare qualcosa: sul sito infatti, è possibile firmare una petizione di solidarietà con i lavoratori, in favore di un futuro produttivo in Sicilia ed effettuare donazioni libere utilizzando l'IBAN IT86E0760116500001014616658.

La vicenda del Birrificio Messina vuole essere un esempio di rinascita per la nostra terra e ci porta a riflettere, insegnandoci ad essere positivi e a voler pensare che in Sicilia, forse, non tutto è perduto.