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Castello di Calatubo: basta un clic per avviare il restauro

Scade il 30 novembre l'iniziativa "I Luoghi del Cuore" curata da FAI, con cui è possibile votare online per il restauro del Castello di Calatubo in provincia di Trapani

Balarm
La redazione
  • 28 novembre 2014

Far rivivere un luogo del passato è qualcosa che ha un valore non solo culturale, ma anche personale se assumiamo che della sua bellezza possa beneficiare oguno di noi. Così,dare il proprio clic entro domenica 30 novembre per tornare a far splendere il Castello di Calatubo vuol dire far prendere nuova vita ad una roccaforte che diventerebbe visitabile, trasformandosi in un passaggio per il passato.

Appartenente al comune di Alcamo, il Castello di Calatubo è protagonista de "I Luoghi del Cuore", un censimento biennale organizzato dal FAI che si concluderà, come già accennato, domenica 30 novembre.

Si tratta di un'iniziativa volta a prendersi cura, concretamente, di luoghi di interesse trascurati o dimenticati affidati: il primo classificato del censimento, ordinato tramite un sistema di voti su scala nazionale, verrà restaurato ed aperto al pubblico in modo che tutti possano goderne.

Al momento questo, il Castello di Calatubo è secondo nella classifica nazionale, a distanza di pochi voti dal sito toscano Certosa Di Calci. Per riuscire a beneficiare del premio, il restauro finanziato esclusivamente dai fondi del FAI e dalla banca Intesa San Paolo, occorre votare attraverso l'apposita pagina web, cliccando sul pulsante "Vota".

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Situato su un rilievo roccioso di circa 152 metri che si affaccia sul golfo di Castellammare e sull'entroterra fino a monte Bonifato con le relative fortificazioni, il Castello di Calatubo è un suggestivo complesso architettonico pluristratificato di notevoli dimensioni, che comprendeva un villaggio.

Dopo l'abbandono del villaggio, durante il periodo della guerra antimusulmana condotta nell'isola da Federico II, il Castello, cessata la sua funzione militare, si trasformò in masseria a controllo del vasto feudo, con infrastrutture rimaste in buono stato fino agli anni '60.

L'azione distruttiva degli animali, il terremoto del 1968 e l'assenza d'interventi ha condotto al crollo dei solai e infine delle murature. A ciò si aggiunse l'opera degli scavatori di frodo che s'intensificò nell'area intorno al Castello, interessati ai reperti archeologici.

Grazie a "I Luoghi del Cuore" è possibile riportare alla luce quello che rappresenta un pezzo della storia siciliana. Basta un semplice clic per fare in modo che questa roccaforte torni alla luce.

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