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Saint-Saëns e Stravinskij: note in musica al Politeama Garibaldi

  • Politeama Garibaldi - Palermo
  • - Palermo
  • Dal 20 al 21 gennaio 2017 (evento concluso)
  • 20:30 (venerdì) e 17:30 (sabato)
  • Da 8 a 25 euro
  • Informazioni ai numeri 091.6072532, 091.6072533 o via mail a biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it
Sul podio del Politeama Garibaldi, venerdì 20 e sabato 21 gennaio, Rath dirige l’Orchestra Sinfonica Siciliana, accompagnata al pianoforte Michail Lifits.

Noto al grande pubblico per aver eseguito come Direttore Musicale dell’Opera di Budapest la prima mondiale di un’opera in 3D, "Il Castello di Barbablú" di Bartók, Rath appartiene a quei direttori d’orchestra che sono provetti  sia nelle interpretazioni della lirica, che della musica sinfonica e oratoriale.

In programma il "Concerto per pianoforte n. 2 in sol minore" di Camille Saint-Saëns e "La sagra della primavera" di Igor' Fëdorovič Stravinskij. Eseguito per la prima volta al Cirque d'Hiver di Parigi, il 13 maggio 1868, "IConcerto per pianoforte e orchestra n. 2" è diviso in tre movimenti: Andante sostenuto, Allegro scherzando, Presto. 

Con molta probabilità, è il più popolare dei piano concerto del compositore, dedicato a Madame de Villers. Composto in appena tre settimane, il concerto ebbe la piena approvazione di Franz Listz, presente alla prima.
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"La sagra della primavera" è un balletto rappresentato per la prima volta a Parigi il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Élysées. Alla prima del balletto, avvenne una delle più famose risse della storia della musica a causa della musica ardita proposta. 

Il soggetto venne in mente a Stravinskij già durante la composizione della prima opera commissionatagli da Djagilev nel 1910. Il balletto inscena un rito sacrificale pagano nella Russia antica all'inizio della primavera, nel quale un'adolescente veniva scelta per ballare fino allo sfinimento solo per favorire la benevolenza degli dei in vista del risveglio della natura. 

Invertiti, in tonalità diverse, sovrapposti, dilatati o ristretti, per questo vasto materiale l'opera in sé respira e vive degli elementi della Russia folkloristica, custode della memoria popolare e dunque così vicina al mondo arcaico e pagano che Stravinskij raffigurò con maestria, capace di colpire le zone dell'inconscio umano più primitive.

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