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Lo street food di Palermo in un quadrato semiotico: dimmi che mangi, ti dirò chi sei

Il portale web sullo street food Crocchè ha creato un quadro semiotico in cui analizza lo stile di vita dei palermitani in base al cibo di strada che più preferiscono

Balarm
La redazione
  • 7 luglio 2014

Quando si tratta di cibo Palermo non è seconda a nessuna, il suo street food è tra i più apprezzati a livello nazionale ed internazionale. Dopo mesi e mesi di calcoli, riflessioni esistenziali e attitudini sociologiche, il portale web dello street food Crocchè ha realizzato un quadrato semiotico che analizza vari tipi di categorie di persone rapportate a ciò che mangiano. Dietro ogni “pezzo" si nasconde una filosofia di vita, scopri allora il tuo cibo preferito quale stile di vita rappresenta.

Il quadrato semiotico dello street food prevede la categoria "abitudinari" tra cui troviamo babbaluci, lo scaccio e il rollò con il wurstel; nella categoria "light" rientra, con tanta sorpresa, la tanto amata pizzetta ma anche la gustosissima brioscia con gelato. Tra la categoria dei "radical chic" troviamo il mignon con gamberetto ma anche pezzi con bresaola o spinaci mentre tra i "tradizionalisti" non potevano mancare crocchè, arancine, ravazzata e iris fritta.

Gli "innovatori", abituati a sperimentare sempre, puntano sul cornetto al pistacchio mentre i "temerari" si tuffano sulle arancine bombe o nel pezzo con le patatine fritte. Le ultime due categorie sono davvero particolari abbiamo "tutta salute" dedicata a chi vuole mangiare cu tuttu u cuore e troviamo pane ca meusa schietto, rizzuola, calzone fritto e spitino mentre chi vuole proprio esagerare rientra nella categoria "extreme" con frittola, stigghiola, quarume, pane ca meusa maritato e rascatura. È proprio il caso di dire dimmi che mangi e ti dirò chi sei!

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