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Benvenuta bella stagione: perché l'Equinozio di Primavera non cade sempre il 21 marzo

Forse non tutti sanno che la primavera non arriva ogni anno nello stesso giorno. Quest'anno, infatti, l'equinozio è il 20 marzo e nel futuro la data anticiperà ancora

Balarm
La redazione
  • 20 marzo 2022

Le giornate si allungano, abbiamo più ore di luce a disposizione e inizia quel periodo dell'anno (certamente non amato dagli allergici) in cui si assiste a un generale "risveglio". È la primavera, signori.

Quello che forse non tutti sanno però è che la tanto attesa bella stagione che ci conduce dritti all'estate, non arriva ogni anno nello stesso giorno. Anzi, già da qualche anno, ha anticipato di un giorno il suo arrivo e nel futuro anticiperà ancora.

L'equinozio di primavera - da sempre simbolo di rinascita in tutte le culture del mondo - anche quest'anno cade il 20 marzo. Questo accade perché in realtà, più che di "data", sarebbe più corretto parlare di "momento".

L'equinozio infatti è quel singolo istante - che quest'anno coincide con le 16.30, ora italiana, di domenica 20 - in cui il Sole è allo Zenit all'equatore. Ciò vuol dire che in tutto il mondo, il giorno e la notte, ossia il periodo di luce e quello di buio, hanno circa la stessa durata.
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In quel preciso istante, i raggi del sole cadono perpendicolari all'asse di rotazione della Terra. Il termine "equinozio", in latino, significa per l'appunto "notte uguale".

Da quel momento, poi il periodo di luce comincia ad allungarsi rispetto a quello di buio nel nostro emisfero dove con l'equinozio di marzo, l'inverno lascia il posto alla primavera. Succede l’opposto, invece, nell'emisfero australe dove la stessa data segna l’inizio dell’autunno.

Ecco perchè l'inizio della primavera astronomica non ha una data fissa, ma varia tra il 19 e il 21 marzo perché il tempo che la Terra impiega a fare un giro completo attorno al Sole non dura esattamente 365 giorni, ma 365 giorni, 6 ore e qualche minuto. Per questo motivo sono stati introdotti gli anni bisestili con i quali aggiungiamo un giorno in più ogni 4 anni.
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