GLI ISOLANI

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Gli Isolani: Reality? Sciò! 1

La quiete della nostra amata isola è turbata da urla raccapriccianti, ma stavolta non si tratta di una crisi di gelosia di Carmelo. Reality o finzione?

  • 28 febbraio 2005

Salve a tutti! Eccoci nuovamente a voi con un nuovo esordiente, Pito (Piero Giammalva), che, intervistato, ci parla un po’ di se. Ehm, ehm, allora nacqui a Palermo in una calda domenica di luglio del lontano 1977, esattamente era il 24 e allora facevano 42 gradi all'ombra, ma per fortuna decisi di nascere alle 8 di sera, quando ormai le temperature minime si facevano avanti e i "piccoli brividi" pure. Appena fuori dal grembo materno la mamma mi guardò e disse: " e tu chi sei?". E io risposi: "Spiderman!", allora la mamma: "ma vai a lavorare!". Perciò fin da allora cominciai a lavorare, intraprendendo la mia faticosa carriera. Abbandonati i big jim, il lego e i cartoni giapponesi, decisi di intraprendere gli studi, mentre lavoravo in una rosticceria notturna chiamata "uomo ragno", giusto per coprire le prime spese e per restare vicino al mondo dei fumetti. Riuscii a diplomarmi al liceo artistico di Palermo , con non poche note sul registro (soprattutto Do, Re e Mi) e una volta in possesso di quel diploma, mi accorsi che non serviva a nulla.

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Iscrittomi all'accademia di belle arti di Palermo, intrapresi gli studi nella sezione di scultura, che mi tolse tre lunghi anni della mia tortuosa vita. Anche lì, accortomi che la strada non spuntava, presi i bagagli e mi feci un bel viaggetto a Firenze. Tornato dagli impegni e dagli obblighi civili e militari, fui assunto come grafico pubblicitario in alcune agenzie palermitane. Potei così affittare un monolocale, e fu lì che cominciarono le mie creazioni, tra un fumetto e un'illustrazione mi accorsi che non ero poi così male a tenere una matita tra le dita. Colto da improvviso coraggio e da innato orgoglio mutante, cominciai a muovermi insieme agli amici del tempo, alla ricerca di fondi per aprire una scuola del fumetto a Palermo. Nonostante gli insuccessi non demordetti (demorsi Piero! demordere, demorsi, è come morire: morire, morsi, ah questa analisi logica!) e con la testardaggine e la passione di un x-man continuai la mia strada, esponendo in piccole mostre, organizzate tra gallerie, autostrade e negozi di abbigliamento.

Una pubblicazione a fumetti, continua ad essere il mio sogno nel cassetto. Nel frattempo (circa 3 anni) mi accontento di essere Art Director, presso l'agenzia di comunicazione integrata Aryadeva, dove mi occupo di grafica pubblicitaria, eventi, spot tv e illustrazioni per il packaging di vari prodotti, commissionati da note aziende multinazionali. Resto sempre e comunque un sognatore (disognatore Piero! Ah ma allora ti devo imparare proprio tutto!), pronto in qualsiasi momento a dimostrare al mondo, che della propria arte si può vivere, anche se la mamma non è mai stata poi tanto d'accordo, e la professoressa di lettere cartoline neanche!

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