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Passaggi in India: ieri e oggi

  • 1 agosto 2005

Un’esposizione interessante questa aperta di recente a Roma (Scuderie del Quirinale, 6 luglio – 2 ottobre 2005), che nata da un’idea del fotografo nostrano Antonio Martinelli, rappresenta un’occasione particolarissima per vedere riunite varie forme d’arte e di comunicazione sotto l’unica bandiera dell’India e del suo fascino millenario. In maniera inusuale, infatti, la mostra alle Scuderie del Quirinale, promossa sotto l’alto patronato dell’Unesco, accosta come in uno specchio alle 73 acquetinte, realizzate alla fine del ‘700 dai viaggiatori inglesi Thomas e William Daniell (zio e nipote) - esposte per la prima volta in Europa e provenienti dal Victoria Memorial Hall di Calcutta - altrettante fotografie dello stesso Martinelli, scattate a distanza di 200 anni, durante quattro viaggi tra il 1995 e il 1997, sugli stessi luoghi e seguendo lo stesso itinerario dei Daniell. Thomas e William Daniell cominciarono il loro viaggio in India il 3 settembre 1788, partendo da Calcutta e risalendo via via il corso del Gange. Successivamente, nel 1792, salparono da Calcutta alla volta di Madras dove giunsero quando gran parte dei territori dell’India meridionale erano finiti sotto il controllo britannico ed era quindi possibile percorrere liberamente la regione da un capo all’altro. Infine visitarono l’Ovest fino a Bombay dove conobbero James Wales, un artista inglese che da tempo studiava i templi rupestri di Ellora. Dalle queste esplorazioni, e dagli acquarelli e schizzi realizzati durante il viaggio, scaturirono i sei volumi di illustrazioni del loro Oriental Scenery.

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Dal confronto tra le acquatinte e le fotografie particolarmente raffinate di Martinelli, deriva una documentazione straordinaria del patrimonio ambientale e architettonico indiano attraverso due secoli di storia, offrendo lo spunto per una riflessione sullo stato di conservazione dello stesso, rispetto alle alterazioni subite sia dai monumenti protetti dall’Archeological Survey of India che dall’Unesco, che rischiano di essere distrutti a causa dell’espansione moderna o per mancanza di sufficiente tutela. E, tuttavia, sorprendentemente le fotografie, paragonate alle acquatinte, testimoniano come il patrimonio e i monumenti indiani siano sopravissuti attraverso i secoli. Scrive, infatti, Martinelli nel saggio di catalogo: “l'India del ‘700 è ancora in parte da scoprire, il luogo incantato di una terra fuori del tempo, che trapela da sotto la maschera di due secoli di sviluppo. La giustapposizione delle immagini qui presentate, che attesta una storia tumultuosa, dimostra la capacità tipica dell'India di preservare tra le pieghe della realtà frammenti del suo lontano passato. Usando la macchina fotografica invece del pennello per individuare i punti di osservazione e le condizioni atmosferiche originali, sono riuscito a produrre degli equivalenti visivamente molto vicini alle acquetinte dei Daniell”. L’esposizione di Scuderie del Quirinale è arricchita inoltre da una serie di opere, quali steli e statue, provenienti dal Museo Nazionale d’Arte Orientale.

Alla mostra si accompagna poi – e questo è l’elemento maggiormente innovativo nel panorama museale italiano - una articolata rassegna cinematografica intitolata “Visioni indiane - Dalla mitologia a Bollywood”, che dal 6 luglio al 4 settembre, tutti i giorni alle 21.00, proporrà sulla Terrazza delle Scuderie del Quirinale un lungo viaggio in 26 film, dagli anni ‘30 ad oggi, alla scoperta della cultura e della civiltà dell'India. Dai maestri del cinema ai grandi successi popolari indiani, allo sguardo sull'India di Rossellini (India, matri Bhumi - India, terra madre, del 1957-59), Pasolini (Appunti per un film sull’India, del 1969), Antonioni (Kumbha Mela, del 1977), Ivory (Bombay Talkie del 1970), in una successione di visioni che esplorano il passato e il presente del subcontinente. Per Informazioni, prenotazioni, visite guidate: telefono 06.39967500. Biglietti: intero € 5,00; Ridotto € 4,00. In mostra accesso gratuito alla proiezione cinematografica.

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